Senzatomica: risultati e passi futuri del TPNW
13/03/2022
Riportiamo l’intervento di Senzatomica all’incontro “Il Trattato TPNW contro le armi nucleari: risultati raggiunti e prossimi passi” tenutosi venerdì 25 febbraio 2022 presso Sala Clerici, via della Signora 3 (Sede Acli) a Milano.
Potete vedere il video integrale su Youtube: Il Trattato TPNW contro le armi nucleari: risultati raggiunti e prossimi passi.
Siamo onorati di poter partecipare a questo panel con ospiti di tale rilievo.
Ringraziamo e salutiamo il Presidente delle Acli di Milano, Monza e Brianza Andrea Villa, per ospitarci in una sede storica che ha sostenuto la società italiana per tutti questi anni. In queste mura e nelle persone che si incontrano, si sente il cuore di chi si dedica all’altro per creare valore nella società. Grazie davvero per essere un esempio in questo!
Ringraziamo i partecipanti al panel Francesco Vignarca di Rete Italiana Pace e Disarmo, l’Onorevole Laura Boldrini, Susi Snyder di International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, Aldo Bonati di Etica sgr, Lisa Clark di Mayors for Peace, Maria Rosa Belotti Presidente del Coordinamento Milanese Pace in Comune e Camilla Bianchi Presidente Coordinamento Provinciale degli enti locali per la Pace e la Cooperazione di Brescia.
Infine, vorremmo ringraziare tutti voi qua presenti e coloro che ci seguono online, oltre a tutti coloro che hanno lavorato e stanno lavorando dietro le quinte per la riuscita di questo evento. Grazie di cuore, siamo davvero contenti di essere qui insieme a tutti voi.
Abbiamo il piacere di parlare in rappresentanza di tutti i volontari della Campagna Senzatomica, che nasce dalla volontà dei giovani di tutta Italia di generare consapevolezza sulla minaccia delle armi nucleari nella società. Il messaggio centrale della Campagna Senzatomica è che le armi nucleari sono il prodotto della natura oscura e distruttiva insita in tutte le persone e rappresentano una minaccia fondamentale al nostro inalienabile diritto di vivere.
Insieme a Rete Italiana Pace e Disarmo, Senzatomica è promotrice della mobilitazione “Italia, ripensaci”, rivolta al Governo Italiano affinché trovi le modalità per aderire al Trattato sull’Abolizione delle Armi Nucleari.
Facciamo un premessa per presentarvi in modo sintetico il Trattato sull’abolizione delle Armi Nucleari (TPNW).
Il Trattato è un vero punto di svolta nella storia dell’umanità perché si tratta del primo strumento legale internazionale, che mette completamente al bando le armi nucleari, vietandone non solo lo sviluppo e la sperimentazione, ma anche la produzione, lo stoccaggio, l’uso e la minaccia di uso. Attualmente è stato firmato da 86 paesi e ratificato da 59.
Il Trattato ci permette di “disintossicarci” dalla sicurezza basata sugli armamenti nucleari per passare ad una visione di sicurezza più ampia, la sicurezza umana, in cui i paesi non guardano unicamente i propri interessi immediati ma lavorano insieme per ridurre ed eliminare i rischi che minacciano tutte le persone.
Infatti l’elemento centrale della sicurezza umana è la tutela della vita e della dignità delle persone. E mira a proteggere da quelle minacce croniche e impreviste nella nostra vita come la fame, la povertà, le malattie, i disastri naturali, i conflitti, le crisi economiche, il degrado ambientale… Non solo, la sicurezza umana si focalizza sull’empowerment, cioè lo sviluppo delle potenzialità di ognuno di noi affinché possiamo agire per il nostro bene e per il bene degli altri.
Inoltre, grazie al Trattato, stanno emergendo banche e istituti finanziari che hanno deciso di disinvestire i propri capitali in compagnie produttrici di armi nucleari. Etica SGR ci illustrerà come questo sia possibile e di come loro lo stiano già attuando. Inoltre, l’incredibile lavoro di Susi Snyder e di ICAN con il report di Don’t Bank on the Bomb su tutte quelle società che hanno deciso di disinvestire nel settore delle armi nucleari ci dimostra quanto il Trattato eserciti un forte impatto su tutta la società.
Cos’è allora la mobilitazione “Italia, Ripensaci”?
“Italia, Ripensaci” non vuole essere uno slogan passivo né tanto meno un atto di giudizio negativo sull’operato delle Istituzioni e della politica internazionale Italiana. Al contrario, rappresenta un appello pro-attivo verso istituzioni e rappresentanti Italiani per promuovere una “visione chiara ed equilibrata” di sicurezza umana in Italia.
In vista della Prima Conferenza degli Stati Parti del Trattato, “Italia, Ripensaci” chiede all’Italia di esserci, di essere dalla parte giusta della storia, di essere all’avanguardia e di partecipare come stato osservatore, proprio come hanno già deciso diversi Stati non firmatari del Trattato, come Svizzera, Svezia, Finlandia, Norvegia e Germania.
Tale posizione permetterebbe all’Italia di dare sostegno a una visione di disarmo nucleare integrale, senza pregiudicare la sua posizione internazionale nella NATO come mostrato da Germania e Norvegia, e quindi di rappresentare democraticamente la volontà della maggior parte dei cittadini italiani. Infatti un recente sondaggio mostra che la maggioranza dei cittadini italiani ritiene che l’Italia debba firmare il Trattato e che le armi nucleari statunitensi dovrebbero essere rimosse dal territorio italiano.
In tal senso, è cruciale il ruolo degli enti locali e dei parlamentari che sottoscrivendo rispettivamente l’ICAN Cities Appeal e l’ICAN Parliamentary Pledge possono farsi parte attiva del dibattito internazionale e promuovere il sostegno al Trattato nel nostro Paese.
Nell’Agenda di “Italia, Ripensaci” c’è l’obiettivo di sollecitare proprio i comuni e gli enti locali a sottoscrivere la mozione dell’ICAN Cities Appeal e far sentire la propria voce a sostegno della ratifica del Trattato da parte del Governo italiano. Il nostro dialogo coinvolge anche i parlamentari e i rappresentanti politici che possono farsi promotori del dibattito proprio all’interno del Parlamento.
Ciò che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo durante la pandemia ci mostra chiaramente come problemi che ci siamo sempre immaginati come poco probabili in realtà possano accadere. Ci mostra che
“il dolore di perdere improvvisamente dei membri della famiglia o di essere privati dalle cose che danno senso alla vita è lo stesso per le persone in qualsiasi paese, e che mentre le circostanze specifiche possono variare, la tragedia è nella sua essenza la stessa”.((Traduzione provvisoria dalla Proposta di Pace 2022 di Daisaku Ikeda: https://www.daisakuikeda.org/main/peacebuild/peace-proposals/pp2022.html))
Infatti, l’attuale conflitto in Ucraina e che sta coinvolgendo anche tutta l’Europa e tutto il mondo, non è qualcosa di improbabile o distante.
Il conflitto in atto in Ucraina e le dichiarazioni tra gli stati coinvolti, oltre a provocare dolore e vittime civili e militari, sta portando alla luce il fallimento della dottrina della sicurezza militare basata sugli armamenti nucleari, la cosiddetta “Distruzione Reciproca Assicurata” (in inglese MAD), che idealmente pone un equilibrio tra le superpotenze per mezzo della deterrenza nucleare.
La minaccia dell’uso di armamenti nucleari in questo conflitto non riguarda solo gli stati che li posseggono ma riguarda tutti noi che ne potremmo essere in primis vittime
Come recentemente ci ha ricordato Papa Francesco:
“La guerra è un controsenso della creazione, […] per questo la guerra è sempre distruzione”.((https://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_intervista_integrale_che_tempo_che_fa_fazio-6487432.html))
Ancor di più vale per un conflitto nucleare dove molti studi confermano che nessuno stato sarebbe in grado di soccorrere prontamente la propria popolazione nemmeno con gli aiuti internazionali.
Come dimostra ICAN in un report dello scorso weekend, simulando l’esplosione di una sola testata atomica a Mosca, il sistema sanitario si troverebbe di fronte ad un numero di richieste 17 volte superiore a quelle avute in tutta la Russia durante il picco di pandemia COVID, questo per i soli feriti da primo impatto: per ogni posto letto in ospedale ci sarebbero 12 persone e per ogni medico 25 pazienti da soccorrere simultaneamente. ((https://www.instagram.com/p/CaKu7OyACOF/?utm_source=ig_web_copy_link))
Per questo è importante avere uno strumento che permetta di avere una visione chiara e condivisa verso una risoluzione finale e definitiva di questa minaccia. E noi questo strumento lo abbiamo, è proprio il TPNW, nato anche grazie al contributo delle persone che hanno subito le conseguenze più terribili delle armi nucleari, gli hibakusha!
Vi lasciamo con le parole dell’Economista John Kenneth Galbraith pronunciate nel 1980 ma mai così attuali:
“Se falliamo nel controllo della corsa agli armamenti nucleari, tutte le altre questioni che discutiamo in questi giorni saranno senza senso.
Non ci sarà alcuna questione di diritti civili, perché non ci sarà nessuno a goderne.
Non ci sarà il problema del degrado urbano, perché le nostre città non ci saranno più.
Perciò dissentiamo, spero con buon umore, sulle altre questioni. . . Ma siamo d’accordo che diremo a tutti i nostri connazionali, a tutti i nostri alleati, a tutti gli esseri umani, che lavoreremo per porre fine a questo orrore nucleare che ora aleggia come una nuvola su tutta l’umanità.”((Traduzione provvisoria dalla Proposta di Pace 2022 di Daisaku Ikeda: https://www.daisakuikeda.org/main/peacebuild/peace-proposals/pp2022.html))