Fingiamo di trovarci dentro o nei pressi di un’esplosione atomica: che cosa succederebbe?
Innanzi tutto è importante sapere che l’energia che libera l’esplosione di una bomba si manifesta per circa la metà in energia meccanica, per circa un terzo in energia termica e il rimanente sotto forma di radiazioni ionizzanti. Nella zona colpita, la temperatura si alza enormemente provocando una “palla di fuoco” che brucia tutto quello che c’è intorno e creando il così detto lampo: il diametro della palla inizialmente è di pochi metri, ma la temperatura è di milioni di gradi ed emette un bagliore così intenso che acceca chi è rivolto verso l’esplosione, anche se la guarda da molti chilometri di distanza. Quando la palla di fuoco dopo pochi minuti si dilata raggiunge un diametro di diversi chilometri, bruciando ovviamente tutto ciò che tocca. Poi, la temperatura abbassa leggermente rimanendo però ancora di diverse migliaia di gradi. L’aumento della pressione dell’aria, causato dall’energia meccanica che si ha dopo l’esplosione di una bomba, si propaga nello spazio costituendo quella che si chiama onda d’urto. Quest’onda si propaga con una velocità di oltre 1000 chilometri l’ora devastando tutto quello che incontra; la distanza dall’esplosione entro cui tutto viene raso al suolo si chiama raggio di distruzione totale, perché effettivamente non lascia via di scampo a niente. Inoltre c’è un vento fortissimo che accompagna l’onda d’urto. Qualche minuto dopo l’esplosione poi, per effetto dell’azione di risucchio dovuto all’innalzamento della palla di fuoco, si genera anche un vento caldo altrettanto violento, ma in direzione opposta, completando così la distruzione. Esso raccoglie polvere, detriti, macerie che si innalzano tutti in una tromba d’aria a molti chilometri di altezza. Raggiunta la stratosfera la tromba d’aria si raffredda, perde la spinta e comincia a ricadere, assumendo la forma di un enorme fungo. Questo effetto di ricaduta si chiama fallout nucleare. L’insieme dei detriti, trasportato successivamente dai venti, va a contaminare anche zone molto distanti dall’esplosione. L’energia liberata dalla bomba atomica sotto forma di radiazioni ha effetti soprattutto ritardati, che colpiscono le persone, l’agricoltura, gli animali e il clima anche a distanza di molti anni. (da R. Maiocchi, L’Era atomica, Giunti-Casterman, Firenze 1993)