Il report giornaliero del 2 MSP in diretta da New York!

28/11/2023

Siamo presenti alla Seconda Conferenza degli Stati Parti del TPNW a New York, insieme a ICAN, Rete Italiana Pace e Disarmo e altre organizzazioni mondiali, rappresentando la voce della società civile. Segui i nostri report giornalieri per restare aggiornato su ogni sviluppo significativo e per vivere con noi questo momento storico nel cammino verso un mondo libero dalle armi nucleari!

Credits: Comitato Senzatomica

Day 5

Nell’ultimo giorno del Secondo Meeting degli Stati Parti (2 MSP) del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), si è conclusa la trattazione con le conclusioni del meeting e un’importante dichiarazione finale.

Infatti, gli Stati Parti hanno concordato una storica dichiarazione che critica la teoria della Deterrenza Nucleare, rifiutando ogni nozione di comportamento “responsabile” riguardo alle armi nucleari e sottolineando che la minaccia di una distruzione di massa è contro gli interessi legittimi della sicurezza umana. Nella dichiarazione viene contestata l’idea che le armi nucleari garantiscano pace e sicurezza, sostenendo invece che vengono usate come strumenti di coercizione e intimidazione.

Gli Stati Parti affermano ancora più decisamente i valori e i principi di sicurezza dell’essere umano presenti nel TPNW. A questo proposito verrà istituito un processo consultivo, coordinato dall’Austria, per avanzare argomentazioni contro il paradigma di sicurezza della deterrenza nucleare, evidenziando le conseguenze umanitarie e i rischi associati alle armi nucleari.

Al fine di cambiare narrativa sulla sicurezza degli stati che dipendono dalle armi nucleari, è stato positivamente accolto il report del Scientific Advisory Group, che era stato istituito nel 1 MSP. Per la prima volta, nel contesto di un trattato multilaterale è attivo un gruppo di scienziati che studia le conseguenze umanitarie e l’impatto ambientale delle armi nucleari per creare una base scientifica del disarmo nucleare, similmente a quanto accaduto per la giustizia climatica.

Gli Stati Parte hanno anche concordato su una struttura e delle linee guida per i lavori del periodo intersessionale (i.e., il periodo tra due meeting degli stati parti), che porteranno avanti i gruppi di lavoro focalizzati su:

– Universalizzazione del trattato (i.e., l’impegno degli stati parti verso gli stati che ancora non hanno abbracciato il TPNW);

– Eliminazione delle armi nucleari;

– Relazione tra armi nucleari e genere;

– Assistenza alle vittime e risanamento ambientale.

Proprio rispetto a quest’ultimo punto, è stata discussa l’istituzione di un fondo fiduciario internazionale per assistenza alle vittime e bonifica ambientale.

In conclusione, è emerso ancora più evidentemente il valore positivo che si sta creando come stati, società civile e altre organizzazione, che stanno collaborando per concretizzare il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari. Siamo ancora più convinti che sia essenziale avere l’Italia seduta al tavolo dei lavori di questo trattato che non parla solo di disarmo nucleare, ma di sicurezza umana, diritti umani, equità di genere, risanamento ambientale, giustizia con un approccio interconnesso e multilaterale.

Il prossimo Meeting degli Stati Parti si terrà dal 3 al 7 marzo del 2025 a New York, sotto la presidenza del Kazakistan. La campagna “Italia, Ripensaci”, promossa da Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica, ha quindi qualche mese per raccogliere ancora più consensi di cittadini, città (attraverso l’appello alle città), parlamentari (attraverso l’appello ai parlamentari) per portare l’Italia ad essere un paese protagonista del disarmo nucleare, dalla parte giusta della storia.

 


 

Day 4

Durante la Seconda Conferenza degli Stati parti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), in corso presso le Nazioni Unite a New York, Alessja Trama, Coordinatrice delle Politiche e della Ricerca di Senzatomica, ha preso parte attiva nella sessione dedicata all’universalizzazione del TPNW. La sua partecipazione ha rafforzato il sostegno alle iniziative e alla posizione della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN, Premio Nobel per la Pace 2017), evidenziando l’importanza cruciale degli Stati sotto il cosiddetto “ombrello nucleare”. Questi Paesi, tra cui l’Italia che ospita armamenti nucleari statunitensi, si affidano alla presenza di arsenali nucleari per la loro sicurezza, un approccio che Senzatomica e i suoi alleati contestano fermamente.

Il messaggio portato da Senzatomica e Rete Pace Disarmo è chiaro: la sicurezza basata sulle armi nucleari è un paradigma superato e pericoloso. È tempo che l’Italia, insieme ad altri Paesi NATO, riveda la propria posizione in materia di armi nucleari e proceda verso il disarmo, in linea con gli obiettivi del TPNW.

Durante l’assemblea, il Presidente di Etica Sgr ha presentato una dichiarazione congiunta firmata da oltre 90 investitori, che gestiscono asset per un valore superiore a triliardo (1.000 miliardi) di dollari.

La comunità finanziaria ha esortato gli Stati a collaborare con il settore finanziario per rafforzare le regole e gli obiettivi del Trattato. Hanno inoltre suggerito di interrompere ogni forma di finanziamento all’industria delle armi nucleari.

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Day 3

Parallelamente alla 2MSP, ICAN e i suoi partner hanno organizzati molti eventi a latere per approfondire alcuni aspetti specifici legati al TPNW.
Uno di questi è l’evento Wall Street and the nuclear ban treaty, in cui si è sottolineata l’importanza cruciale dell’aspetto finanziario che investe nel settore degli armamenti nucleari e di come con l’esistenza del TPNW molti istituti finanziari hanno deciso di non investire in aziende coinvolte in qualsiasi processo legato alle armi nucleari.
Infatti, dal momento in cui il TPNW è entrato in vigore sotto il diritto internazionale, 140 paesi hanno espresso il loro sostegno, più di 2.000 parlamentari si sono impegnati ad attuare l’accordo, e 700 città hanno adottato risoluzioni a favore del Trattato. Riconoscendo che nessun accordo moderno può essere attuato senza un ampio sostegno degli stakeholder, più di 100 membri della comunità finanziaria hanno pubblicamente sostenuto il trattato attraverso politiche e dichiarazioni. Questi sono alcuni dei modi in cui l’autorizzazione implicita di produrre armi di distruzione di massa non può più essere attuata. In particolare, l’inclusione nel Trattato del divieto di assistenza alla produzione, fabbricazione, stoccaggio, sviluppo e uso di armi nucleari ha importanti implicazioni per il settore finanziario: ora finanziare armi nucleari è illegale secondo il diritto internazionale.
Tra gli speaker, Susi Snyder programme coordinator di ICAN, Melissa Parke, direttrice esecutiva di ICAN, Aldo Bonati di Etica Sgr, Alejandra Munoz di Don’t bank on the bomb e Catherine Wicks di Investor Advocates for Social Justice.

Durante la terza giornata della seconda Conferenza degli Stati parti del TPNW, i partecipanti hanno manifestato preoccupazione riguardo agli attuali sviluppi nelle relazioni internazionali che hanno sollevato la possibilità dell’uso di armi nucleari e persino di una guerra nucleare. Alcune nazioni, come la Germania e la Norvegia, sebbene abbiano affermato il loro sostegno al percorso del disarmo nucleare hanno ribadito il loro impegno nelle politiche di deterrenza nucleare supportando così la dottrina che sostiene l’esistenza delle armi nucleari.
La maggior parte della Conferenza si è concentrata sugli sforzi per universalizzare il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) ed attuare le sue disposizioni. Diversi governi, tra cui l’Indonesia e il Mozambico, hanno riportato progressi nei loro processi di ratifica. Il TPNW è stato presentato come un passo significativo verso l’eliminazione delle armi nucleari, con la stigmatizzazione e la proibizione di tali armi basate sulle loro catastrofiche conseguenze umanitarie e rischi.
Sono state enfatizzate le critiche alle politiche di deterrenza nucleare, con appelli a dissipare l’idea che le armi nucleari rappresentino potere e deterrenza. Il Brasile ha evidenziato le contraddizioni e i rischi associati alle dottrine di deterrenza nucleare, sottolineando le imperfezioni morali e strategiche di tali politiche.
Durante la discussione è emersa la proposta per di poter sviluppare argomenti e raccomandazioni contro le narrazioni legate alla deterrenza nucleare durante il periodo di intersessione tra la seconda e la terza Conferenza degli Stati parti. Inoltre, si chiede una forte condanna delle dottrine di deterrenza nucleare, degli sforzi di modernizzazione e delle spese per le forze nucleari.
Nonostante le sfide poste dagli Stati possessori di armi nucleari, la conferenza si è svolta con la determinazione degli Stati parti del TPNW, degli attivisti, delle comunità colpite e degli accademici nel perseguire gli obiettivi del trattato. Si è sottolineata la necessità di affrontare l’impatto negativo delle armi nucleari sulle relazioni globali e l’urgenza del disarmo nucleare.
La terza giornata si è conclusa con il riconoscimento del TPNW come una pietra miliare negli sforzi multilaterali per eliminare le armi nucleari e con il sostegno da parte degli Stati parti e della società civile e della comunità scientifica alla continuazione del lavoro per garantirne l’attuazione e costruire così un mondo libero dalle minacce nucleari. È emersa inoltre l’importanza della diplomazia, delle negoziazioni e della solidarietà nel raggiungere la pace e la giustizia.

Credits: Darren Ornitz studio

 

Carlo Abrate, segretario di Senzatomica e Aigerim Seitenova di Steppe Organization for Peace (STOP), sopravvissuta di terza generazione ai più di 400 test nucleari da parte dell’Unione Sovietica in Kazakistan, hanno rilasciato una potente dichiarazione a nome della coalizione di giovani di tutto il mondo che sostiene il TPNW, Youth4TPNW.
I giovani hanno avanzato richieste agli Stati parti, tra le quali quelle di includere i giovani nei processi decisionali, elevare la voce delle donne, un maggior impegno per l’universalizzazione del TPNW, investire e promuovere un’educazione al disarmo nucleare.

Riportiamo qui un estratto:

Come giovani, riconosciamo che le armi nucleari rappresentano un punto di svolta critico per l’umanità. Tutti noi abbiamo l’obbligo di ascoltare i sopravvissuti all’uso e ai test nucleari e di riconoscere che non possiamo permettere che tali azioni disumane persistano. Dobbiamo trasformare la paura in coraggio per creare un futuro senza armi nucleari. Dobbiamo affermare il TPNW per garantire la sicurezza umana del nostro pianeta e del nostro futuro.

 

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L’attività principale di Aldo Bonati è la gestione dell’attività di stewardship di Banca Etica SGR, che include il coinvolgimento in tematiche ESG (ambientali, sociali e di governance) con gli emittenti in cui si investe e le relazioni con le reti di cui Etica fa parte, tra cui UN PRI, Shareholders for Change e ICCR. Inoltre, supporta l’implementazione di strategie di investimento socialmente responsabile (SRI) e la promozione di investimenti sostenibili e responsabili agli stakeholder.
Lionella Pezza Vicepresidente Ricerca e Gestione dell’Impatto presso Domini Impact Investments.

 

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Courtney Wicks è la Direttrice Esecutiva di Investor Advocates for Social Justice. Ha 15 anni di esperienza nello sviluppo e nell’implementazione di strategie, politiche e pratiche che promuovono la diversità, l’equità e l’inclusione (DE&I).
Ha un’esperienza comprovata nel guidare cambiamenti trasformazionali e crea un impatto significativo che aiuta ad attrarre, trattenere e coinvolgere una comunità diversificata, sviluppando contemporaneamente le capacità di leadership DE&I in tutta l’organizzazione. In precedenza, ha ricoperto il ruolo di Capo di Gabinetto nell’Assemblea Generale dello Stato del New Jersey.

 


 

Day 2

È nel pieno del suo svolgimento alla sede delle Nazioni Unite di New York la seconda Conferenza degli Stati parti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), la prima norma internazionale che mette completamente al bando tali ordigni (al momento ratificata da 69 Paesi).

L’obiettivo principale della Conferenza, in corso sotto la presidenza del Messico e aperta dai discorsi dei rappresentanti dei principali Paesi sostenitori di questo percorso e dall’intervento dell’Alto Rappresentante dell’ONU per il disarmo Izumi Nakamitsu, è quello di esaminare i progressi compiuti nell’attuazione del Trattato dopo la Prima Conferenza di Vienna e concordare azioni per rafforzarlo ulteriormente. Con il Progetto Manhattan New York è stato il luogo in cui si è iniziata la costruzione delle armi nucleari: la seconda riunione del TPNW al palazzo di Vetro è il luogo in cui oggi si sta continuando a progettare la loro fine.

L’incontro serve anche a sottolineare la necessità di abbandonare la teoria della deterrenza nucleare, che costituisce una minaccia inaccettabile per l’umanità e il pianeta richiedendo contemporaneamente la fine del dispiegamento di armi nucleari in Stati terzi, la cosiddetta condivisione nucleare (“Nuclear sharing”). La politica della deterrenza, presentata come una realtà oggettiva dai Paesi nucleari, è in realtà una scommessa non dimostrata, basata sulla minaccia implicita di usare ordigni distruttivi, che ha portato il mondo vicino alla guerra nucleare in diverse occasioni, mentre la condivisione nucleare è una pratica pericolosa che aggrava ulteriormente i rischi di proliferazione e di uso del nucleare. Entrambe le attività sono vietate dal Trattato TPNW. Da questa minaccia esistenziale per l’umanità deriva la necessità di allargare il dibattito, che in questi giorni a New York non è solo limitato ai rappresentanti degli Stati Parti del Trattato. Il pericolo provocato dagli arsenali nucleari tocca le comunità di tutto il mondo e dunque è fondamentale il ruolo della società civile internazionale, riunita nella International Campaign to Abolish Nuclear Weapons. La direttrice esecutiva di ICAN Melissa Parke nel suo intervento ha affermato: “Attraverso il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari stiamo cercando di emancipare l’umanità dalla minaccia sempre presente e crescente dell’annientamento nucleare – una minaccia perpetuata da un piccolo numero di Stati a scapito di tutti noi. Con questo Trattato stiamo anche lavorando per assistere le comunità che ancora soffrono per l’eredità tossica degli esperimenti nucleari condotti decenni fa, il più delle volte da potenze coloniali che hanno mostrato poca o nessuna preoccupazione per il devastante tributo umano e ambientale”.

Un momento fondamentale della prima giornata della Conferenza è stato anche il meeting dei “Parlamentari per il TPNW”, un gruppo internazionale di rappresentanti eletti creato lo scorso anno a Vienna in occasione della prima Conferenza del Trattato. I 23 partecipanti provenienti da 14 Paesi hanno sottolineato il loro deciso sostegno al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari e la volontà di renderlo una priorità politica nei rispettivi Parlamenti, a partire dalla consapevolezza delle catastrofiche conseguenze umanitarie delle armi nucleari. I parlamentari hanno fatto eco alle richieste della società civile verso i Governi affinché anche in futuro possano prendere parte come Osservatori alle riunioni degli Stati Parti del TPNW come passo preliminare verso l’adesione al Trattato. 

Credits: Darren Ornitz studio

 

 

Approfittando della presenza all’ONU per i lavori della Conferenza, una delegazione della campagna “Italia, ripensaci” promossa da Rete Italiana Pace Disarmo e Senzatomica, accompagnata dall’On. Laura Boldrini in rappresentanza del Parlamento italiano, ha incontrato il Rappresentante permanente italiano presso le Nazioni Unite Ambasciatore Maurizio Massari.

Obiettivo della delegazione – composta da Daniele Santi, Alessja Trama e Marta Modena di Senzatomica, e da Francesco Vignarca della Rete Pace Disarmo – era quello di riportare anche a livello diplomatico le motivazioni, purtroppo non ascoltate dal Governo, per cui era stata richiesta una presenza dell’Italia come osservatore alla Conferenza, in modo da favorire una partecipazione al confronto internazionale su un tema così cruciale come quello del disarmo nucleare. 

Durante il cordiale e approfondito confronto con l’Ambasciatore Maurizio Massari si è avuta la possibilità di sottolineare non solo l’importanza di sollecitare un protagonismo dell’Italia sul tema del disarmo nucleare globale (da tempo rivendicato come obiettivo da parte del nostro Paese), ma soprattutto la necessità di concretizzare passi di avvicinamento ai contenuti del Trattato per la proibizione delle ami nucleari, in particolare nell’ambito dell’assistenza alle popolazioni vittime di armi e test nucleari e ai rimedi per gli ambienti contaminati dallo sviluppo degli arsenali nucleari.

La campagna “Italia, ripensaci” continuerà a spendersi per un confronto con il Governo e le istituzioni italiane per favorire decisioni positive e utili al disarmo nucleare in tutto il mondo.

 

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Day 1

La prima giornata della Seconda Conferenza degli Stati Parti del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) è iniziata con i consueti saluti istituzionali e un discorso di apertura da parte di Melissa Parke, la nuova direttrice esecutiva di ICAN.
Il primo panel che si è tenuto presso la sede delle Nazioni Unite è stato guidato da esperti e da una commissione scientifica, un’iniziativa nata dalla prima Conferenza degli Stati Parti a Vienna, focalizzata sull’impatto umanitario delle armi nucleari.
In questo panel è stata messa in luce l’importanza di basare il movimento per il disarmo nucleare su solide fondamenta scientifiche, similmente a quanto avvenuto per il cambiamento climatico.
Gli Stati Parti del TPNW hanno discusso su come promuovere ulteriori ricerche scientifiche e rendere queste informazioni più accessibili al pubblico, enfatizzando l’importanza dell’educazione e della consapevolezza in questo campo.

Si è poi svolta la presentazione della versione compact della mostra “Senzatomica” che mette al centro l’empowerment delle persone, l’interconnessione tra umanità e ambiente, e l’importanza di ogni individuo nel contribuire al cambiamento per eliminare le armi nucleari.
La mostra, inaugurata in presenza dell’ambasciatrice di Malta alle Nazioni Unite, della Deputata Laura Boldrini, di Francesco Vignarca di Rete Italiana Pace Disarmo e di rappresentanti della Soka Gakkai Internazionale, rimarrà esposta per tutta la settimana in un luogo strategico, offrendo così la possibilità di cogliere il messaggio fondamentale della campagna: trasformare lo spirito umano a partire dalle persone. La mostra è stata realizzata grazie ai fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

 

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