La campagna Senzatomica ha sempre sostenuto un peculiare approccio alla risoluzione del problema delle armi nucleari, basato sul pensiero del secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda e del suo diretto discepolo Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai Internazionale.
L’8 settembre 1957 davanti a 50.000 giovani giapponesi, riuniti allo stadio di Mitsuzawa, Josei Toda, secondo Presidente della Soka Gakkai, lanciò un appello alle nuove generazioni, spronandole a creare una società in cui non potesse essere giustificata l’esistenza delle armi nucleari. In quell’occasione Toda affermò:
“Sebbene nel mondo stia prendendo forma un movimento per la messa al bando degli esperimenti sulle armi nucleari, è mio desiderio andare oltre, attaccare il problema alla radice. Voglio denudare e strappare gli artigli che si celano nelle estreme profondità di simili ordigni”.
Parlando di quella Dichiarazione, Daisaku Ikeda, Presidente della Soka Gakkai Internazionale, scrive:
“Nel settembre 1957, quando il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda (1900-58), lanciò il suo appello per la messa al bando delle armi nucleari, la corsa agli armamenti nucleari stava rapidamente accelerando: i test di lancio di missili balistici intercontinentali erano riusciti, e ciò significava che ogni luogo della Terra diventava ora un potenziale obiettivo di un attacco nucleare. Pur rilevando l’importanza della crescita del movimento che chiedeva di mettere fine ai test nucleari, Toda era convinto che la soluzione definitiva al problema risiedesse nel totale rifiuto di ogni forma di pensiero che ne giustificasse il loro uso. Quando diede voce alla sua determinazione di “denudare e strappare gli artigli che si celano nelle estreme profondità di simili ordigni”, espresse la sua indignazione nei confronti di quelle logiche che ammettevano la possibilità di sottoporre l’umanità a tali orrori catastrofici.
Il fulcro della sua Dichiarazione risiedeva nell’appello a un profondo autocontrollo da parte di coloro che occupano posizioni di autorità politica, che hanno in mano la vita o la morte di un gran numero di persone. Un altro obiettivo era contrastare il senso di rassegnazione delle persone di fronte alle armi nucleari, la sensazione che le proprie azioni non possano cambiare il mondo. In questo modo, ha cercato di aprire una strada che permettesse ai cittadini comuni di essere i protagonisti dell’impegno della messa al bando delle armi nucleari. Toda considerava questa Dichiarazione come espressione delle ultime e fondamentali istruzioni che lasciava ai suoi discepoli; io ho inteso le sue parole come un appello a tracciare una linea che non dovrà mai essere oltrepassata, un’indispensabile indicazione per il futuro dell’umanità.
Per far sì che ciò diventasse realtà, nei miei incontri con i leader politici e intellettuali di diversi Paesi, ho continuato a sottolineare l’assoluta necessità di risolvere la questione delle armi nucleari. Allo stesso tempo, con l’obiettivo di porre fine all’era delle armi nucleari, la Soka Gakkai Internazionale (SGI) ha allestito una serie di mostre e si è impegnata in iniziative educative di sensibilizzazione nei Paesi di tutto il mondo.”
DAISAKU IKEDA
Dichiarazione sulla crisi ucraina e sul principio di “Non Primo Uso” delle armi nucleari
Il vero nemico e la sua trasformazione
Il punto fondamentale della Dichiarazione di Toda risiede nell’intento di voler attaccare il problema alla radice e denunciare l’oscurità che stava dilagando tra i Paesi che iniziavano a dotarsi delle armi nucleari. La sua accusa non si riferisce agli scienziati o ai politici che autorizzavano l’uso o il possesso di armi nucleari, ma alla tendenza insita nel cuore umano, che stava minacciando il diritto alla vita di tutti gli esseri viventi. Il suo proposito fu quello di richiamare i suoi discepoli a unirsi a lui per promuovere una profonda trasformazione del cuore umano.
Tra quei discepoli vi era Daisaku Ikeda, terzo presidente delle Soka Gakkai, che ha dedicato la sua vita alla realizzazione del sogno del suo maestro promuovendo un movimento globale per la pace, la cultura e l’educazione: la Soka Gakkai Internazionale. Attraverso la realizzazione di numerosi dialoghi e la stesura di proposte di pace, Ikeda si è impegnato a trasmettere la profonda prospettiva per garantire la realizzazione di un mondo libero da armi nucleari:
«Se vogliamo veramente porre fine all’era degli armamenti nucleari, dobbiamo lottare contro il vero nemico, che non sono le armi atomiche di per sé, né gli Stati che le possiedono, bensì il modo di pensare che ne permette l’esistenza: la prontezza ad annientare gli altri quando vengono percepiti come minaccia o impedimento alla realizzazione dei propri scopi.»
DAISAKU IKEDA
Solidarietà globale per un mondo libero da armi nucleari, 2009
Questa prospettiva pone l’umanità di fronte alla scelta di continuare a vedere il “nemico come altro da sè”, proiettando il problema verso l’esterno, oppure di riconoscere l’esistenza del problema nella natura umana e trasformarlo.
Portando avanti lo spirito della dichiarazione di Josei Toda, nella proposta del 2009 Solidarietà globale per un mondo libero da armi nucleari, Ikeda sprona tutte le persone a diventare protagoniste del movimento per l’abolizione e l’eliminazione delle armi nucleari, per trasformare “gli artigli nascosti” in qualcosa di positivo:
“All’interno di ogni essere umano si cela il potenziale per cambiare la propria condizione – in direzione sia positiva che negativa. Ad esempio, la famosa relazione di Einstein tra l’energia e la massa in origine era semplicemente un’equazione nel campo della fisica. Tuttavia gli esseri umani scoprirono in essa la possibilità di sviluppare armi di una crudeltà senza precedenti. Questo progetto fu sviluppato dai governi di tutto il mondo, che usarono tutte le loro forze per creare armi di distruzione totale. Da quel giorno l’umanità è sprofondata nei pericoli dell’era nucleare.
È giunto per noi il momento di applicare questa stessa equazione di Einstein per far sgorgare l’infinito potenziale che esiste nel profondo del cuore di ogni persona e liberare il coraggio e l’azione delle persone comuni per creare un’indomabile forza di pace. In ultima analisi, questo è l’unico modo per porre fine agli incubi nucleari della nostra epoca. In quest’operazione, nessuno ha un ruolo più essenziale dei giovani.”
DAISAKU IKEDA
Costruire una solidarietà globale per l’abolizione delle armi nucleari, 2009
L’impegno della SGI per il disarmo nucleare
Nel 2007 la Soka Gakkai Internazionale ha inaugurato una serie di iniziative sotto il nome di “Decennio delle persone per l’abolizione delle armi nucleari”, con l’obiettivo di diffondere consapevolezza sul problema delle armi nucleari e creare un nuovo slancio nel movimento per il disarmo nucleare mondiale. In risposta a questa iniziativa nasce la Campagna Senzatomica, promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai che porta nelle città italiane la mostra “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari”. Dal 2011 la mostra ha girato più di 70 città italiane ed è stata visitata da oltre 365.000 persone – di cui più del 40% studenti e studentesse delle scuole elementari, medie e superiori – rendendo Senzatomica uno dei principali movimenti per il disarmo nucleare in Italia. La mostra è uno strumento di educazione al disarmo nucleare e alla pace che mira a generare empowerment e senso di responsabilità nei visitatori, i quali tramite la propria personale decisione diventano attivi sostenitori e protagonisti della Campagna.
Grazie a queste e altre iniziative realizzate non solo in Italia ma in tanti altri Paesi del mondo sono sempre di più le persone consapevoli del proprio potere nel contribuire a un mondo libero da armi nucleari.
Il Trattato sulla probizione delle armi nucleari: l’inaugurazione di una nuova fase
Con l’adozione e l’entrata in vigore del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), rispettivamente nel 2017 e nel 2021, è stata inaugurata una nuova fase per il movimento del disarmo nucleare a livello internazionale.
Lo stesso Ikeda afferma che tale Trattato “riflette lo spirito della dichiarazione di Toda”, ricordando il punto di partenza del proprio impegno per l’eliminazione delle armi nucleari:
“Ricordo come se fosse ieri l’indignazione del mio maestro per la natura disumana delle armi nucleari, che privano ognuno e ognuna di noi del significato e della dignità della nostra vita e possono distruggere alla radice il funzionamento della società umana. Come suo discepolo determinato a realizzare i suoi ideali, percepii la sua giusta rabbia nelle profondità del mio essere.
Convinto che non si possa trasformare il destino dell’umanità senza risolvere il problema delle armi nucleari, il male fondamentale della civiltà moderna, ho costantemente riproposto questo tema nelle mie proposte di pace annuali sin dal 1983, e mi sono impegnato per la messa al bando di tali ordigni.
Vari decenni dopo è entrato in vigore il Trattato per la proibizione delle armi nucleari, un trattato che riflette lo spirito della dichiarazione di Toda […]. Abbiamo raggiunto una fase cruciale nelle iniziative per abolire le armi nucleari, lo scopo tanto agognato da una moltitudine di persone in tutto il mondo, a partire dagli hibakusha, cioè le vittime dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki e coloro che hanno subito i dolorosi effetti dello sviluppo e dei test di queste armi condotti in varie parti del mondo.
Per adempiere alla nostra responsabilità verso il futuro dobbiamo portare fino in fondo tale compito. Con questa ferma convinzione la SGI continua ad avanzare, promuovendo la solidarietà della società civile e specialmente dei giovani, verso la creazione di una cultura di pace in cui ogni persona possa godere del diritto di vivere in autentica sicurezza”
DAISAKU IKEDA
Trasformare la storia umana: la luce della pace e della dignità, proposta di pace, 2012