Italiani contro armi nucleari: sondaggio ICAN/YouGov
06/07/2018
Il 72% vorrebbe aderire al Trattato TPNW, il 65% vorrebbe le testate nucleari fuori dal nostro territorio. Sono questi gli importanti e positivi risultati del sondaggio promosso nei 4 Paesi europei che ospitano testate nucleari statunitensi (Italia, Germania, Belgio, Paesi Bassi) dalla Campagna ICAN e dai suoi partner nazionali (per l’Italia da Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo). Oltre i due terzi degli italiani a favore del TPNW e per la rimozione delle armi nucleari USA.
Domani, Anniversario del voto all’ONU sul Trattato di messa al bando delle armi nucleari, consegna simbolica a Roma di oltre 28.000 cartoline “Italia, ripensaci” e di decine di mozioni votate dagli Enti Locali.
Domani, Anniversario del voto all’ONU sul Trattato di messa al bando delle armi nucleari, consegna simbolica a Roma di oltre 28.000 cartoline “Italia, ripensaci” e di decine di mozioni votate dagli Enti Locali.
Fonte: Rete Italiana per il Disarmo – Senzatomica – ICAN – 06 luglio 2018
La maggioranza degli italiani vuole un mondo senza armi nucleari, a partire dal nostro Paese. Ben il 72% dei cittadini si è detto favorevole all’adesione al Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari mentre il 65% ritiene che si dovrebbero eliminare dal nostro territorio le testate nucleari statunitensi attualmente presenti nelle badi di Ghedi ed Aviano. Per il 78% alle istituzioni finanziarie italiane dovrebbe essere impedito di investire in società coinvolte nella produzione delle armi nucleari e per un significativo 59% i cacciabombardieri attualmente in acquisizione (i famosi F-35) non dovrebbero essere dotati della “doppia capacità” anche nucleare.
Una presa di posizione netta è dimostrata dai risultati dei sondaggi condotti da YouGov e commissionati dalla Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN) e dai suoi partner europei, in cui si è reso evidente uno schiacciante rifiuto delle armi nucleari. Il sondaggio di opinione è stato condotto nei quattro Paesi dell’UE che ospitano armi nucleari statunitensi: Belgio, Paesi Bassi, Germania e Italia. In ciascuno di essi la grande maggioranza delle persone intervistate (dal 56% al 70%, a secondo dei casi) si è detta favorevole alla rimozione delle testate nucleari dal proprio territorio e d’accordo (dal 66% al 72%!) con l’ipotesi che il proprio Stato firmi il Trattato che le vieta completamente.
“Nel complesso i risultati del sondaggio mostrano un chiaro rifiuto delle armi nucleari da parte di quegli Europei che vivono più vicini alle armi nucleari statunitensi e che potrebbero dunque essere bersaglio di un attacco nucleare o a rischio di un incidente in quanto in prima linea nel rischio nucleare” dichiara Beatrice Fihn, Direttrice esecutiva di ICAN (colei che ha ricevuto il Nobel 2017 a nome della Campagna). “Ciò è particolarmente evidente in Italia dove il forte sostegno al Trattato ONU contro le armi nucleari dimostra la consapevolezza che le armi nucleari sono un potenziale disastro umanitario. Ecco perché nel primo Anniversario del Trattato siamo tutti al fianco dei cittadini di questi Paesi per spingere i leader del vertice NATO di Bruxelles della prossima settimana a creare una nuova sicurezza che rifiuti le armi nucleari, in linea con i desideri democratici dei loro elettori”.
Per l’Italia i partner del sondaggio sono stati Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo, promotori in questi ultimi mesi della mobilitazione “Italia ripensaci” che punta a far sì che anche il Governo italiano aderisca al Trattato. “È significativo che questi risultati, che confermano quanto già andavamo ipotizzando relativamente al sostegno alle posizioni di disarmo nucleare, siano diffusi alla vigilia del primo Anniversario dell’adozione a New York del testo del Trattato TPNW” commenta Lisa Clark co- presidente dell’International Peace Bureau e responsabile della Rete Disarmo per il disarmo nucleare. Il 7 luglio 2017 la maggioranza dei Paesi del mondo ha deciso infatti di rifiutare, anche con una norma legale, le armi nucleari adottando il Trattato di proibizione delle armi nucleari. “Noi avevamo già questa consapevolezza – continua Lisa Clark – grazie agli incontri che facciamo quotidianamente in tutta Italia. Lo dimostrano ulteriormente le oltre 28.000 cartoline che abbiamo già raccolto, e molte altre stanno arrivando, in sostegno alla nostra mobilitazione ‘Italia, ripensaci’ e che domani consegneremo simbolicamente al Governo a Roma”.
La seconda fase di “Italia, ripensaci”, campagna promossa da Senzatomica e Rete italiana per il Disarmo per spingere anche l’Italia ad aderire al Trattato di messa al bando delle armi nucleari, ha visto infatti la distribuzione su tutto il territorio nazionale di cartoline sottoscritte dai cittadini e mano a mano indirizzate al Presidente del Consiglio per far sì che anche l’Italia si allinei alla volontà di disarmo nucleare espressa dalla maggioranza degli Stati parte delle Nazioni Unite. Una volontà che è anche patrimonio delle città e comuni italiani, che a decine hanno raccolto l’invito della campagna di votare ed approvare Ordini del Giorno a sostegno del Trattato: “Siamo davvero soddisfatti che in così poco tempo diverse decine di Comuni ed Enti Locali italiani abbiano aderito alla nostra richiesta – sottolinea Daniele Santi, presidente di Senzatomica – e abbiano reso evidente (con dibattiti ed eventi che hanno coinvolto la popolazione) quanto sia importante mettere le armi nucleari fuori dalla storia. Li consideriamo in piena continuità con le decine di comuni italiani che negli ultimi anni hanno approvato documenti di sostegno a Senzatomica, anche prima dei negoziati poi celebrati alle Nazioni Unite. Un risultato straordinario reso possibile anche dalla sensibilizzazione operata con la Mostra Senzatomica, già ospitata in oltre 70 città e con centinaia di migliaia di visitatori al proprio attivo”.
Le armi nucleari sono le più distruttive, inumane e indiscriminate che siano mai state create. Una singola bomba nucleare potrebbe uccidere milioni di persone e l’uso anche solo di poche decine distruggerebbe il clima globale, causando una carestia diffusa. È giunto il momento per i Paesi che ancora possiedono o ospitano armi nucleari di assumersi le proprie responsabilità e agire, adempiendo ai propri obblighi di disarmo nucleare da tempo non rispettati. Tutti gli Stati realmente responsabili dovrebbero proibire le armi nucleari aderendo al Trattato ONU TPNW sulle armi nucleari. Così facendo, non solo ascolterebbero la volontà dei propri cittadini, ma adempirebbero anche ad una responsabilità fondamentale: proteggere le popolazioni da una delle peggiori atrocità, in base ai principi delle norme internazionali sui diritti umani.
“Nei giorni scorsi Rete Disarmo e Senzatomica hanno inviato una formale richiesta di incontro al Presidente del Consiglio Conte e al Ministro degli Esteri Moavero Milanesi al fine di discutere i possibili passi in vista di una adesione al Trattato di messa al bando delle armi nucleari da parte del nostro Paese, senza purtroppo ricevere ancora risposta. Eppure nella scorsa legislatura oltre 240 parlamentari avevano sottoscritto la richiesta di un dibattito in tal senso e i dati dei sondaggi diffusi oggi sottolineano come una grande fetta dell’elettorato della maggioranza di Governo sarebbe a favore del Trattato. Speriamo che questo evidente consenso convinca il Governo a risponderci e ad incontrarci, dando riscontro alle nostre richieste: è ormai chiaro come i cittadini italiani siano dalla nostra parte nel chiedere passi concreti verso un mondo libero dalle armi nucleari, a partire dall’Italia” commenta Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italiana per il Disarmo.
Note:
Dettaglio ed analisi dei risultati del Sondaggio ICAN/YouGov
Al momento, sono circa 150 le testate nucleari B61 statunitensi sul territorio europeo. È inoltre in corso un aggiornamento su vasta scala della bomba nucleare a gravità B61 che è dispiegata in sei basi aeronautiche fuori dagli USA in Belgio, Paesi Bassi, Germania, Italia e Turchia. Con questo programma gli Stati Uniti vogliono consolidare le attuali cinque varianti del B61 in una singola versione B61-12. La produzione della B61-12 dovrebbe iniziare nel 2020; le stime dei costi del programma B61-12 sono più che raddoppiate dal 2010, a quasi 10 miliardi di dollari USA.
In questa settimana cade il primo Anniversario dell’adozione da parte di 122 nazioni del Trattato sul Proibizionismo delle armi nucleari, con voto avvenuto a New York il 7 luglio 2017. Il Trattato globale TPNW vieta alle nazioni di sviluppare, testare, produrre, fabbricare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare usare armi nucleari o consentire che armi nucleari siano stazionate sul proprio territorio.
Il sondaggio promosso da ICAN/YouGov e dai partner nazionali della campagna internazionale (Pax Christi Belgio, ICAN Deutschland, PAX Netherlands, Senzatomica, Rete Italiana per il Disarmo) ha rilevato che in ogni paese:
> Almeno il doppio delle persone è a favore della rimozione delle testate nucleari, piuttosto che tenerle sul proprio territorio
> I favorevoli all’adesione al Trattato TPNW sono almeno quattro volte in più rispetto a chi pensa non si debba firmare il TPNW
> Chi è contro l’investimento degli istituti finanziari in compagnie coinvolte nella produzione di armi nucleari è almeno quattro volte di più di chi è a favore di tali pratiche
> Una forte maggioranza di persone è contraria alla “doppia capacità” di trasporto sia armi nucleari che di armi convenzionali per i nuovi cacciabombardieri in corso di acquisizione
Di seguito il dettaglio dei risultati per ciascuna delle quattro domande poste, con alcune note di approfondimento per il caso italiano.
Il consenso alla rimozione delle testate nucleari USA è trasversale a tutte le fasce d’età (sempre tra il 63% e il 67%) e raccoglie ampio consenso tra gli elettori del Movimento 5 Stelle (75% per la rimozione) e di Liberi e Uguali (77% per rimozione), mantenendo comunque forte supporto anche nell’elettorato del Partito Democratico (60% per rimozione) e della Lega (62% per rimozione).
Altissimo è il sostegno in Italia all’adesione al Trattato TPNW: oltre il 70% in tutte le fasce d’età tranne per quella tra i 25 e i 34 anni (in cui comunque raccoglie il 65% dei sostegni). Il sostegno è molto alto nei partiti della coalizione di Governo (75% per gli elettori M5S, 70% per gli elettori della Lega) ed altissimo per gli elettori dei partiti di centro-sinistra (82% nel PD, 87% in LeU) e rimane robusto anche nell’elettorato dei partiti di centro-destra (63% in Forza Italia e 64% in Fratelli d’Italia). Complessivamente i sostenitori del Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari sono oltre quattro volte il numero di coloro che lo avversano.
È evidente e schiacciante la volontà degli italiani di non voler vedere coinvolte le proprie banche e istituzioni finanziarie nella produzione di armamenti nucleari. Il sostegno a questa posizione è fortissimo per tutte le età (sempre oltre il 74%) e per tutti i partiti politici (a favore l’84% dell’elettorato del Movimento 5 Stelle, il 79% di quello del Partito Democratico, il 74% di quello della Lega, ma anche il 67% di Forza Italia e il 71% di Fratelli d’Italia).
Una domanda del sondaggio è stata dedicata anche alla “doppia capacità” convenzionale e nucleare dei cacciabombardieri militari in corso di acquisizione (a stadi diversi) in tutti e quattro i Paesi. Anche in questo caso, e in linea con quanto espresso da tempo nelle campagne che si oppongono agli F-35, i risultati per il caso italiano sono i più ampi rispetto al sostegno dei percorsi di disarmo nucleare. Chi non vuole che i caccia abbiano capacità nucleare è 2,5 volte in più di chi vorrebbe tale capacità, con una situazione che rimane stabile per tutte le fasce di età sondate. Il consenso in questo caso è più differenziato in base all’appartenenza politica: forte rigetto della capacità nucleare è presente nell’elettorato di Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Liberi e Uguali (tra il 64% e il 66%) mentre si riduce nel caso di Lega e Fratelli d’Italia (rispettivamente 49% e 48% sempre comunque dieci punti percentuali in più di chi vorrebbe gli F-35 “nucleari) e nel solo caso di Forza Italia abbiamo i consensi per la capacità nucleare maggiori dei dissensi (42% a 38%).