Il test nucleare della RPDC solleva preoccupazioni sull’impatto umanitario delle armi nucleari

13/02/2013

Pubblichiamo il comunicato stampa rilasciato il 12 febbraio 2013 da ICAN che sottoscriviamo pienamente.

HC2013La Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN) condanna fermamente il test di armi nucleari effettuato il 12 febbraio dalla Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC), sollevando preoccupazioni che renda il potenziale utilizzo di armi nucleari più vicino.

“Mentre i possessori di armi nucleari ancora sostengono che i loro arsenali nucleari sono essenziali per la propria sicurezza, in realtà essi aumentano solo gli incentivi per la proliferazione”, dice Akira Kawasaki, co-presidente di ICAN. “Solo svalutando tutte le armi nucleari, vietandole attraverso un trattato internazionale, si può ridurre il rischio che paesi come la Corea del Nord le sviluppino ulteriormente”, ha aggiunto.

Il terzo test nucleare della Corea del Nord viene segnalato come più grande rispetto ai suoi precedenti, e mette in evidenza quanto gli approcci tradizionali e le istituzioni per la prevenzione della proliferazione nucleare e per l’ottenimento del disarmo nucleare non siano adeguati.

“I test della Corea del Nord sono progettati per dimostrare che essa è in grado di costruire diversi tipi di armi nucleari e di lanciarle contro città come Tokyo e Seoul, con catastrofiche conseguenze umanitarie”, Ha osservato la dottoressa Rebecca Johnson, co-presidente di ICAN.

L’impatto dell’uilizzo di armi nucleari ha conseguenze senza precedenti sulla salute delle persone e sull’ambiente, e i suoi effetti valicano le frontiere e le generazioni con un impatto sul nostro ambiente, sull’economia, sulla produzione alimentare e sul commercio, minando gli obiettivi di sviluppo e danneggiando catastroficamente le persone in tutto il mondo.

Anni di test nucleari atmosferici, così come la detonazione di bombe nucleari su Hiroshima e Nagasaki, hanno fornito la prova incontestabile del catastrofico impatto medico e ambientale delle detonazioni nucleari, e mostrato come le conseguenze vadano oltre le frontiere e facciano soffrire le generazioni a venire. Nel Pacifico, in Nevada e in Kazakistan, per esempio, i test nucleari della Francia, Unione Sovietica, Stati Uniti e il Regno Unito hanno causato gravi danni umani e ambientali per le popolazioni che vivono nelle vicinanze.

“Le armi nucleari sono armi disumane, inaccettabili e spaventose, e nessuno Stato dovrebbe essere orgoglioso di possederle o aspirare ad acquisirne. Possedere armi nucleari non è simbolo di potere o di forza, ma al contrario un ricordo costante della sofferenza umanitaria catastrofica che hanno causato e che continuamente minacciano di provocare di nuovo”, dice Beatrice Fihn, direttore dello studio “Sofferenze Indicibili – l’impatto umanitario delle armi nucleari“.

“L’ultimo test della RPDC mette in evidenza l’urgenza per tutti i paesi, compresi quelli senza armi nucleari, di avviare i negoziati per bandire ed eliminare queste armi”, dice Beatrice Fihn. Osserva inoltre che “più di 400 rappresentanti di organizzazioni umanitarie, ambientali, sanitarie e per la pace si riuniranno a Oslo, il 2-3 MARZO 2013 durante il Forum della Società Civile ICAN per evidenziare l’inaccettabilità delle armi nucleari e la necessità di un divieto internazionale, prima che le armi nucleari possano causare un’altra catastrofe umanitaria come Hiroshima e Nagasaki, o addirittura una peggiore”.

ican