Senzatomica alla Conferenza NPT 2025

28/05/2025

Dal 28 aprile al 9 maggio 2025, Senzatomica ha partecipato alla terza Conferenza preparatoria al Trattato di Non Proliferazione Nucleare (NPT), presso le Nazioni Unite a New York, con l’obiettivo di comprendere a fondo le sfide diplomatiche attuali e dare voce alla società civile.

Adottato nel 1968 ed entrato in vigore nel 1970, il Trattato di Non Proliferazione Nucleare si fonda su tre pilastri:

  • fermare la proliferazione;
  • promuovere il disarmo;
  • garantire l’uso pacifico dell’energia nucleare.

Ad oggi, è l’unico accordo legalmente vincolante in cui le cinque potenze nucleari (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito) si impegnano per la non proliferazione e il disarmo dei propri arsenali nucleari.

Le violazioni e i ritardi nell’attuazione degli articoli del Trattato, soprattutto dell’articolo VI in cui gli Stati si impegnano al perseguimento di negoziati su misure efficaci per la cessazione della corsa agli armamenti e per l’eliminazione degli arsenali nucleari, nonché su un trattato di disarmo generale e completo sottoposto a controllo internazionale efficace, alimentano un clima di crescente sfiducia. La conferenza si è aperta in un contesto geopolitico segnato da tensioni e polarizzazioni. Izumi Nakamitsu, Alta rappresentante delle Nazioni Unite degli Affari per il Disarmo, ha messo in guardia sui rischi crescenti: nuove minacce di test nucleari, modernizzazione degli arsenali e l’uso della deterrenza come leva di pressione politica. “Non possiamo più affidarci alla fortuna. Servono impegno concreto, empatia e capacità di compromesso”. Ha poi indicato cinque priorità per il lavoro del Comitato:

1) Rafforzare la trasparenza nell’attuazione degli impegni, soprattutto in merito al disarmo (Articolo VI);

2) Riaffermare il disarmo come obiettivo centrale per la sicurezza globale;

3) Prevenire l’uso di armi nucleari attraverso misure credibili, come il “No First Use”;

4) Sostenere il regime di non proliferazione, rafforzando l’AIEA e affrontando le crisi regionali;

5) Promuovere l’uso pacifico dell’energia nucleare, garantendo accesso equo e sicuro.

Nakamitsu ha avvertito che il vero pericolo è che anche la prossima conferenza si concluda senza un documento finale condiviso. Evitarlo richiederà un lavoro “creativo, concreto e collettivo” da parte di tutti gli Stati Parte. Il confronto tra Stati si è acceso fin da subito: l’Unione Europea è intervenuta con forza condannando l’invasione russa dell’Ucraina e la mancanza di trasparenza della Cina. Russia e Cina hanno risposto accusando l’Occidente di ipocrisia e doppio standard. La Russia, in particolare, ha contestato la legittimità della presenza dell’UE al tavolo, denunciando una mancanza di equità rappresentativa.
L’Italia ha riaffermato il proprio impegno verso il disarmo, richiamando le parole del Presidente Sergio Mattarella a Hiroshima. Ha sostenuto il disarmo graduale e verificabile, ma ha anche difeso la condivisione nucleare NATO, presentandola come strumento di prevenzione della proliferazione. Tra le priorità indicate: trasparenza sugli arsenali, sostegno al CTBT (bando totale dei test nucleari), negoziati sul FMCT (materiali fissili), e il rilancio del processo multilaterale di disarmo.

Le fratture tra Stati nucleari, Paesi dipendenti dal nucleare e Stati non nucleari sono aumentate. In molti casi, le delegazioni sembrano procedere senza una reale strategia condivisa. Il rischio più grande? Che il 2026 si concluda senza un documento finale condiviso, vanificando ogni sforzo.

Dialogo e realismo: il contributo Soka Gakkai Internazionale

Il side event “Preventing the Use of Nuclear Weapons”, organizzato da SGI (Soka Gakkai Internazionale) con il James Martin Center for Nonproliferation Studies e il patrocinio del Kazakistan, ha sottolineato l’urgenza di misure concrete come l’adozione di un impegno sul “non primo uso” (No First Use). L’intervento di Chie Sunada, direttrice SGI per il disarmo e i diritti umani, ha evidenziato la necessità di un linguaggio più umano, meno tecnico e più accessibile: “Rinnovare il tabù nucleare significa riportare l’umanità al centro della sicurezza globale.”

Le vittime dell’era nucleare parlano ancora

Durante l’evento “The Nuclear Age from the Standpoints of its Victims”, promosso da Austria e Princeton University, il fisico Zia Mian ha messo in luce una verità spesso ignorata: “Quando si parla di armi nucleari ci si concentra sul loro uso, ma la vera minaccia è la loro stessa esistenza”. È stato un richiamo forte a non dimenticare le vittime di test e bombardamenti, e ad agire con responsabilità verso le generazioni future.

Conclusioni

Durante questo importante appuntamento gli Stati non hanno raggiunto un esito comune in vista della Conferenza di riesame del 2026. Durante le due settimane di sessione, i diplomatici impegnati nel disarmo hanno sollevato preoccupazioni su un’ampia gamma di questioni relative alla non proliferazione, al disarmo e all’accesso alla tecnologia nucleare. Il presidente della conferenza, l’ambasciatore Harold Agyeman (Ghana), ha avanzato diverse proposte per giungere a un esito negoziato, ma le delegazioni non sono riuscite ad adottarle. Tra le divergenze emerse durante l’incontro vi sono state le preoccupazioni sull’impatto delle politiche di deterrenza nucleare in corso sulla sicurezza degli Stati non coinvolti in tali accordi, l’urgenza di avviare negoziati per il disarmo nucleare, e il trasferimento di tecnologia nucleare a Stati non parte del trattato. Non è stato inoltre raggiunto alcun accordo su modalità e strumenti per rafforzare il processo di revisione del NPT.

Senzatomica ha partecipato alla PrepCom per osservare, apprendere e prepararsi a incidere ancora di più nei prossimi passaggi internazionali con una visione basata sulla dignità della vita e sulla trasformazione dello spirito umano come fondamento del cambiamento. In un mondo che si muove tra nuove minacce e vecchie paure, l’obiettivo della campagna è continuare a lavorare affinché la voce dei cittadini – non delle bombe – guidi il presente e il futuro.