Studenti per il disarmo – un evento alla Camera

15/12/2023

Lunedì 11 dicembre si è tenuto, presso l’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati a Roma, un evento riguardante il disarmo nucleare, a cui Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo hanno partecipato, insieme a circa 200 studenti delle scuole secondarie e delle università della capitale, in rappresentanza della società civile.

L’incontro è stato aperto dall’onorevole Laura Boldrini – recentemente tornata dal secondo Meeting degli Stati parte del TPNW a New York – con un intervento incentrato sul fatto che il disarmo nucleare rappresenti l’unica garanzia per l’umanità di progredire in sicurezza, un impegno rinnovato dopo il suo incontro personale con la hibakusha Toshiko Tanaka. Proseguendo nel suo intervento, Boldrini ha poi ribadito di quanto la logica della deterrenza non abbia funzionato perché l’auspicio che non si scatenassero più conflitti non si è mai realizzato.

Ha poi preso la parola l’onorevole Andrea Quartini, membro dell’Intergruppo parlamentare per il disarmo nucleare, il quale ha ribadito di come il paradigma necessario a trasformare la concezione del conflitto sia il dialogo profondo, per mezzo di un disarmo che – prima di tutto – deve essere interiore.

É stata poi la volta di Enza Pellecchia, vicepresidente del Comitato Senzatomica, Prorettrice e docente dell’Università di Pisa e coordinatrice della Rete delle Università per la Pace – RUNI PACE, la quale ha ribadito quanto la partecipazione dei giovani nei luoghi della politica costituisca un profondo esercizio di democrazia, incoraggiando i giovani e le giovani partecipanti a liberarsi da quel senso di impotenza che impedisce di prendere parte a un movimento di opinione pubblica che possa far sentire la propria voce di fronte a tematiche come quella del disarmo nucleare.

Ha chiuso i saluti iniziali Francesco Vignarca, coordinatore nazionale di Rete Italiana Pace e Disarmo, il quale ha voluto sottolineare quanto gli strumenti per costruire la pace siano in realtà già nelle nostre disponibilità: se nei corsi e ricorsi storici l’umanità ha fatto affidamento su una escalation graduale negli armamenti, la ricerca della pace può seguire allo stesso modo un percorso strutturale mediante la costruzione di strumenti preventivi, quali il dialogo, che permetta, nelle situazioni più difficili, di ricorrere a buone pratiche costruite nel tempo, piuttosto che alle armi.

L’incontro si è poi concluso con la visione del documentario “To End All War: Oppenheimer & the Atomic Bomb” (2023), del regista Christopher Cassel, incentrato sulle varie fasi della vita di J. Robert Oppenheimer, fisico statunitense a capo del Progetto Manhattan, coinvolto in prima persona nella progettazione della bomba atomica.

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