Dal 3 al 6 ottobre si è svolto a Firenze la sesta edizione del Festival Nazionale dell’Economia civile, dal titolo “L’ora di partecipare”.
Nel corso dei quattro giorni del festival si sono susseguiti panel, dialoghi, approfondimenti e momenti culturali che hanno dato modo ai partecipanti di riflettere su modelli di sviluppo sostenibili e virtuosi di economia sociale e civile.
Con la prospettiva di elaborare progetti improntati sul concetto di “Social Business City” e di sviluppare ecosistemi stabili per lo sviluppo sostenibile dei territori in merito a tre grandi sfide come zero disoccupazione, zero povertà e zero riscaldamento globale, Senzatomica è stata coinvolta in un hackathon trasformativo con studenti della facoltà di Scienze Politiche dell’università di Firenze, facendo conoscere loro gli strumenti della Campagna e il suo messaggio per mezzo di una presentazione a cura dell’Ufficio Senzatomica. Larga attenzione è stata data anche allo stile comunicativo, al presidio dei social network e alle criticità a cui è esposto l’intero progetto, come le programmazione delle varie attività di disseminazione, in modo da dare agli studenti più strumenti concreti possibili da cui attingere per presentare un progetto da poter implementare nella città di Firenze.
Sabato 5 ottobre, presso il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio si è tenuta la lectio civilis “Partecipare e non rassegnarsi alla guerra e alle armi” in cui è intervenuta Melissa Parke, Direttrice Esecutiva di ICAN, con la moderazione di Francesco Vignarca, Coordinatore delle Campagne di Rete Italiana Pace e Disarmo. Melissa Parke ha evidenziato come il problema delle armi nucleari si intersechi profondamente con altre questioni globali urgenti come la crisi climatica, i diritti delle donne e le popolazioni indigene delle aree devastate dai test nucleari.
Le conseguenze ambientali dei test nucleari e l’impatto sulle popolazioni locali rappresentano una ferita profonda e spesso ignorata dalla comunità internazionale. Inoltre, ha sottolineato l’immenso costo umano e sociale delle spese militari destinate agli armamenti nucleari, che drenano risorse vitali da settori chiave come la sanità, l’istruzione e la lotta al cambiamento climatico. Ha anche posto l’accento sulla situazione italiana, un paese che, ospitando testate nucleari, si espone a enormi rischi, diventando un potenziale obiettivo in scenari di conflitto internazionale. La sua riflessione ha messo in luce quanto il problema delle armi nucleari sia radicato nelle nostre vite quotidiane, minando la sicurezza globale e il benessere delle generazioni future.
In seguito all’intervento di Melissa Parke sono intervenuti Alessja Trama, Coordinatrice delle politiche e della ricerca, e Andrea Yuji Balestra, Coordinatore educazione dell’Ufficio Senzatomica, per fare una presentazione interattiva della campagna in cui i partecipanti hanno potuto relazionarsi tra di loro per mezzo di vari sondaggi online volti a chiedere loro cosa intendessero per sicurezza nella vita di tutti i giorni, e di quanto sentissero che la voce dei giovani venga ascoltata nella costruzione di nuovi paradigmi sociali che mettano al centro della questione la sicurezza umana. Si tratta di una sicurezza basata in primis sulle persone e non sugli stati come entità separate, e che mette al centro il benessere delle persone e il loro empowerment per mezzo della comprensione della nostra profonda interconnessione.
La riflessione di Senzatomica è stata incentrata sulla necessità di ascoltare sempre più la voce dei giovani in quanto essi, grazie a un legame meno forte col passato, hanno la possibilità di esplorare nuovi metodi e approcci. Nel contesto di una società globale che rischia di normalizzare sempre più l’esistenza delle armi nucleari come vertice di una piramide che giustifica la minaccia alla violenza per risolvere le controversie, questa azione si rende sempre più necessaria, ed è un modo concreto per iniziare a generare speranza in modo immediato, partendo dai legami umani nella comunità locali.