Senzatomica a “Digital Ergo Sum”

21/05/2023

Come può la tecnologia essere utilizzata per la pace? Questo è il quesito con cui si è aperto il primo panel dell’evento “Digital Ergo Sum”, Festival della società e della cultura digitale, che si è tenuto sabato 20 maggio a Roma negli spazi di Technotown, organizzato da Assipod e Siamo Umani Business Lab. Senzatomica ha partecipato al panel esprimendo l’importanza e la necessità di utilizzare la tecnologia per prevenire i conflitti e diffondere una cultura per il disarmo. Tra i vari modi in cui la tecnologia sta contribuendo a questi fini vi è la maggiore diffusione delle ricerche scientifiche, che descrivono le catastrofiche conseguenze di un conflitto nucleare e alimentano una maggiore consapevolezza sull’inaccettabilità dell’uso di tali armi. Allo stesso modo la tecnologia ci permette di ascoltare e trasmettere le esperienze dei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki e dei test nucleari attraverso filmati. Attraverso le più comuni piattaforme di videoconferenza possiamo dialogare e ascoltare in tempo reale la loro testimonianza; ascoltare la loro esperienza è fondamentale per decidere di voler agire affinché nessuno possa mai più sperimentare le loro sofferenze.

La tecnologia infine permette di aumentare l’occasione di collaborare e conoscere persone distanti da noi: l’esperienza di connettersi con altre persone motivate che vivono dall’altra parte del mondo permette di sviluppare un sincero spirito di cittadinanza globale. Ad esempio, la rete dei giovani youth4TPNW è un collettivo che coinvolge giovani da ogni parte del mondo attivi e desiderosi di contribuire per il disarmo nucleare. Da non dimenticare l’utilizzo della comunicazione sui social network che permette di informare in tempo reale sulle iniziative delle campagne di sensibilizzazione e advocacy. Al panel hanno partecipato anche Tommaso Ciulli, Oliviero Bettinelli, Rosanna Maryam Sirignano, che hanno condiviso l’importanza di mettere al centro della tecnologia l’essere umano, favorendo il superamento dei pregiudizi, l’accesso alla formazione e la conoscenza di culture diverse.