Senzatomica [SOCIETÀ CIVILE] dichiarazione @ONU

30/03/2017

Dichiarazione di Daniele Santi a nome di Senzatomica alla Conferenza delle Nazioni Unite per negoziare uno strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari, che porti verso la loro totale eliminazione

29 Marzo 2017, New York

Grazie Signora Presidente,

Onorevoli Delegati,

Sono qui a rappresentare Senzatomica, campagna partner di ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons). Senzatomica è uno dei più diffusi movimenti italiani su base popolare per l’abolizione delle armi nucleari, attivo nella sensibilizzazione in Italia dell’imperativo morale ed etico del disarmo nucleare.

Signora Presidente,

Noi crediamo che questi negoziati siano la concretizzazione di tale imperativo e siano in linea con l’attuazione dell’articolo VI del TNP (Trattato di Non Proliferazione), che richiede il perseguimento di negoziati in buona fede “su misure efficaci per una prossima cessazione della corsa agli armamenti nucleari”.

Per individuare un nucleo comune di principi che ogni Stato possa condividere e applicare, è essenziale che il maggior numero possibile di Stati partecipi a questi negoziati – anche se non ora, quanto meno in occasione della sessione di giugno-luglio. Questo è quello che ci auguriamo per il nostro Paese, così come tutti gli altri che non sono presenti questa settimana.

In Europa ci sono circa 150 armi nucleari, di cui 40 sul suolo italiano, con un meccanismo comunemente chiamato “nuclear sharing” (condivisione nucleare).

Il meccanismo di “nuclear sharing” è stato creato prima dell’entrata in vigore del TNP e è stato ritenuto compatibile con il TNP stesso, ma i dubbi su questo punto sono molti. Per esempio, la generalizzazione di meccanismi “nuclear sharing”  potrebbe addirittura consentire di bypassare TNP in modo allarmante.

Per queste ragioni, tra le altre, vorremmo che il trattato includesse il divieto di installazione e lo stoccaggio di armi nucleari al di fuori del Paese di appartenenza, e anche il divieto di ospitare queste armi negli Stati non dotati di armi nucleari.

Per le stesse ragioni, vorremmo che il Trattato includesse il divieto di trasferimento e la diffusione di armi nucleari o di parti di esse attraverso territori e/o mezzi di Stati non dotati di armi nucleari.

Sarebbe, inoltre, rilevante che uno Stato dotato di armi nucleari usasse il trattato di divieto come veicolo per eliminare le proprie armi nucleari, o che uno Stato che ospita formalmente armi sul proprio territorio sotto il controllo di quest’ultimo rinunciasse a tali armi e le rimuovesse.

La ringrazio, signora Presidente.