Il Parlamento Europeo chiede agli Stati Membri di proibire le armi nucleari

27/10/2016

I legislatori dell’Unione Europea prendono posizione chiara sui prossimi negoziati sul Trattato internazionale per vietare le armi nucleari: gli Stati Membri dell’UE devono “sostenere la convocazione” e “partecipare sostanzialmente” alla sua trattativa.


Oggi il Parlamento Europeo ha preso una posizione chiara per sostenere i negoziati di un Trattato che vieti le armi nucleari. In questa risoluzione, il Parlamento dell’Unione Europea:
  • “Accoglie con favore la raccomandazione all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite … di convocare una conferenza nel 2017 … per negoziare uno strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari”
  • “Invita gli Stati membri dell’UE a sostenere la convocazione di una conferenza nel 2017 e di partecipare in modo costruttivo ai suoi lavori”
  • “Invita la VicePresidente Alto Rappresentante Federica Mogherini e il Servizio europeo per l’azione esterna a contribuire in modo costruttivo ai lavori della conferenza di negoziazione 2017

Questa Risoluzione è adottata lo stesso giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite andrà a votare sull’avvio di negoziati per un Trattato che vieti le armi nucleariA differenza dei parlamentari europei, tuttavia, la maggior parte dei Governi dell’UE sembrano difendere il possesso e la legittimità delle armi nucleari invece di rafforzare il diritto umanitario che vieta le ultime armi di distruzione di massa ancora non fuorilegge.

Le risoluzioni del Parlamento Europeo non sono vincolanti per gli Stati Membri per quanto riguarda le questioni di politica estera, ma agiscono come raccomandazione per inviare un messaggio ai Governi di tutta Europa che le tutte le aree politiche continentali sono a supporto di questo processo.

“La Risoluzione è uno sviluppo particolarmente incoraggiante, in quanto anche il centro-destra e partiti conservatori dell’Unione europea hanno votato con linguaggio forte a favore dell’inizio dei negoziati per vietare le armi nucleari in base al diritto internazionale, nel 2017″, ha dichiarato Leo Hoffmann-Axthelm, campaigner di ICAN a Bruxelles.

Mentre i loro Governi nazionali, insieme con gli Stati nucleari del mondo, sono rimasti quasi gli unici Paesi a livello mondiale che contrastano l’idea di un Trattato di messa al bando i rappresentanti del popolo al Parlamento Europeo hanno espresso una posizione politica molto più vicina a quello che diversi sondaggi hanno mostrato già da molto tempo: le popolazioni europee rifiutiano le armi nucleari e non vogliono affidare la propria “sicurezza” ad una scommessa di deterrenza che ha già fallito troppo spesso per garantire una affidabilità al 100%.

Nel testo si condannano anche le minacce di guerra nucleare da parte della Russia, la Risoluzione manda un chiaro segnale di de-escalation e invita tutti gli Stati Membri, il servizio diplomatico dell’UE e la Vicepresidente Federica Mogherini a partecipare in modo costruttivo ai negoziati per vietare le armi nucleari. 
Pur con questo voto positivo adottato a Bruxelles molti Governi europei presso le Nazioni Unite a New York si stanno preparando a votare ‘NO’ nella decisione di far partire negoziati per un Trattato che vieti le armi nucleari secondo il diritto internazionale. A parte alcuni forti Paesi europei leader di questo processo come Austria, Irlanda e Svezia, la posizione della maggioranza dei Governi europei è ipocrita perché rivendica la ricerca di un mondo libero dalle armi nucleari mentre lavora duramente per mantenerne la legalità (funzionale al possesso e utilizzo per le loro alleanze militari). Le armi nucleari sono armi disumane e indiscriminate di distruzione di massa e non dovrebbero trovare spazio in un’Europa che si impegna a sostenere la legge e valori umanitari”, afferma Beatrice Fihn direttore esecutivo di ICAN.

La Risoluzione per avviare i negoziati di un Trattato che vieta le armi nucleari sarà votata dai Governi il 27 ottobre 2016, presso le Nazioni Unite a New York.