Documento di lavoro della SGI – 2ª sessione di lavoro ONU

20/06/2017

Documento di lavoro della SGI per la seconda sessione della Conferenza ONU per l’eliminazione totale delle armi nucleari 2017

Il 15 giugno, presso la sede delle Nazioni Unite a New York, è iniziata la seconda sessione della Conferenza di negoziazione di uno strumento giuridicamente vincolante per il divieto delle armi nucleari, che prosegue lo storico percorso verso un Trattato per la messa al bando delle armi nucleari. Durante questa sessione, i negoziati sono incentrati sulla bozza della Convenzione per la messa al bando delle armi nucleari che è emersa dalla prima sessione. La SGI ha diffuso i commenti e le proposte riportate di seguito al fine di rafforzare il testo.

Commenti e proposte sulla bozza della Convenzione per la messa al bando delle armi nucleari

Rilasciato dalla Soka Gakkai Internazionale (SGI)
New York, 27–31 marzo 2017 e 15 giugno–7 luglio 2017

Introduzione

  1. La pubblicazione della bozza di Convenzione per la messa al bando delle armi nucleari segna una tappa fondamentale nell’impegno per liberare l’umanità e il nostro pianeta dalla minaccia costituita dalle armi nucleari, una minaccia che da più di settant’anni proietta la sua ombra scura sul nostro mondo.
  2. Come rete internazionale buddista della gente comune dedita ai valori della pace, della cultura e dell’educazione, noi della Soka Gakkai Internazionale (SGI) crediamo che il testo della bozza possa essere maggiormente rafforzato incorporando elementi atti a espandere il quadro di riferimento del testo, al fine di evidenziare l’importanza della futura Convenzione per le vite di tutte le persone, sia che risiedano in stati che detengono armi nucleari sia che risiedano in stati che hanno rinunciato ad esse.
    In questo documento di lavoro avanziamo idee e proposte volte a modificare il linguaggio della Convenzione, al fine di tenere in considerazione tutte le parti coinvolte nel processo di negoziazione.

 

La sfida della sicurezza

  1. La sicurezza, nella sua accezione più piena e ampia, è il desiderio condiviso da tutti in ogni luogo.

Il contesto della sicurezza mondiale mostra chiaramente che le armi nucleari non contribuiscono in maniera significativa al raggiungimento di una sicurezza più accentuata, neppure con riferimento al singolo stato. Esse non sono efficaci nel rispondere alle minacce che l’umanità si trova ad affrontare, e anzi, considerando la distruzione istantanea, persistente e indiscriminata che causano, aprono la strada a nuove e intollerabili minacce.

  1. Le armi nucleari hanno oltrepassato il limite di ogni logica di armamento tradizionale, di equilibrio di potere o di deterrenza, diventando gli strumenti di un omicidio-suicidio planetario. Al cuore della questione sulle armi nucleari vi è la radicale negazione degli altri, della loro umanità e del loro eguale diritto alla felicità e alla vita. Come espresso dal Presidente della SGI, Daisaku Ikeda, “Se vogliamo lasciarci alle spalle l’era del terrore nucleare dobbiamo combattere contro il vero “nemico”. Quel nemico non sono le armi nucleari in quanto tali, né gli stati che le possiedono o le costruiscono. Il vero nemico da affrontare è il modo di pensare che giustifica le armi nucleari: l’esser pronti ad annientare gli altri qualora essi siano considerati una minaccia o un intralcio alla realizzazione dei propri interessi”. [1]
  2. Le armi nucleari non soddisfano le reali necessità di sicurezza delle persone né degli stati. È chiaro che il mondo sarebbe più al sicuro senza di esse.

 

Un consenso globale

  1. Crediamo che la già condivisa comprensione della natura inaccettabile delle armi nucleari abbia motivato l’impegno al disarmo nucleare statuito nell’Articolo VI del TNP. [2] L’inequivocabile natura di questo impegno fu affermata nel Documento Finale adottato all’unanimità dalla Conferenza di revisione del TNP del 2010, assieme alla profonda preoccupazione circa le catastrofiche conseguenze umanitarie di un qualsiasi utilizzo di armi nucleari e alla ferma decisione di raggiungere la pace e la sicurezza caratteristiche di un mondo privo di armi nucleari. [3]
  2. Risulta quindi chiaro che l’attuale conferenza di negoziazione, e la Convenzione che si intende redigere, sono pienamente compatibili e anzi sostengono gli obiettivi del TNP, che è il caposaldo del regime globale di non proliferazione e di disarmo. In questo senso, il coinvolgimento effettivo e la partecipazione a questa conferenza di negoziazione forniscono la giusta – e in verità necessaria – opportunità di portare a termine gli impegni sottoscritti da tutti gli stati membri del TNP.
  3. Tenendo a mente questi punti, proponiamo che i seguenti elementi siano presi in considerazione e incorporati nella Convenzione:

 

Le conseguenze umanitarie

  1. In apertura il preambolo della Convenzione si apre con la profonda preoccupazione circa le catastrofiche conseguenze umanitarie di un qualsiasi utilizzo di armi nucleari, facendo riferimento alla specifica natura di queste conseguenze e all’argomentazione giuridica che rende la messa al bando delle armi nucleari necessaria e giusta.
  2. Accogliamo con favore questa chiara affermazione delle motivazioni e della ratio alla base di questa Convenzione. Tuttavia, queste ultime potrebbero essere affermate in termini ancora più ampi ed esaurienti facendo riferimento non solo al diritto umanitario internazionale, ma anche alla legislazione sui diritti umani, in particolare rispetto al diritto alla vita individuale e collettivo.
  3. A tal fine, proponiamo un paragrafo da aggiungere al preambolo dopo il paragrafo in cui si fa riferimento agli obiettivi e ai princìpi dello Statuto delle Nazioni Unite:

Tenendo inoltre in considerazione il diritto intrinseco alla vita sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dalla Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici, [4] [5]

  1. Riteniamo inoltre che il preambolo potrebbe essere rafforzato da un riconoscimento più esplicito dell’impatto immateriale delle armi nucleari sulla persona e sulla dignità umana, da individuarsi nel loro potenziale di annientare istantaneamente e rendere vani gli sforzi diligenti di innumerevoli generazioni.
  2. A tal fine, vorremmo proporre un paragrafo aggiuntivo al preambolo:

Rilevando che la persistenza delle armi nucleari ostacola la capacità delle persone di immaginare un futuro pieno di speranza e quindi minaccia la dignità umana, uno dei principali temi protetti dal diritto umanitario internazionale,

 

Il ruolo delle donne e dei giovani

  1. Sebbene la Convenzione evidenzi “l’impatto sproporzionato delle radiazioni ionizzanti sulla salute materna e sulle giovani donne”, riteniamo importante dare maggiore rilievo sia all’impatto delle armi nucleari sulla base del genere e dell’età, sia al ruolo delle donne e dei giovani, poiché il coinvolgimento attivo di questi gruppi sarà essenziale per assicurare il buon esito della Convenzione.
  2. A tal fine, vorremmo proporre un paragrafo da aggiungere al preambolo dopo il paragrafo in cui si fa riferimento agli obiettivi e ai princìpi dello Statuto delle Nazioni Unite:

Tenendo in considerazione la Risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1325 sulle donne, la pace e la sicurezza, e la Risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 2250 sui giovani, la pace e la sicurezza, [6] [7]

 

Un mondo libero dalle armi nucleari

  1. La Convenzione ha incorporato una serie di aspirazioni etiche, in verità profondamente trasformative, condivise da tutte le persone in ogni luogo. Specificarle ulteriormente rafforzerebbe i fondamenti etici della Convenzione e la renderebbe un fulcro più efficace per la forza della coscienza pubblica.
  2. A tal fine, vorremmo proporre la modifica della frase del preambolo “Tenendo in considerazione che proibire le armi nucleari offrirebbe un importante contributo al raggiungimento del disarmo nucleare totale”, in:

Tenendo in considerazione che proibire le armi nucleari offrirebbe un importante contributo al raggiungimento del disarmo nucleare totale conducendo a un mondo più sicuro per tutti e realizzando la pace e la sicurezza di un mondo libero dalle armi nucleari, [8]

 

A nome e per il bene dell’umanità

  1. Sebbene la Convenzione sarà adottata da stati, e magari all’inizio sarà adottata solo dagli stati non in possesso di armi nucleari, si potrebbe dire che essa debba a ragione essere adottata in nome di tutta l’umanità. Questo perché si rivolge alle preoccupazioni e alle aspirazioni di tutta l’umanità e incarna le qualità della visione morale e dell’operato che sono al cuore di ciò che significa essere umano: la nostra capacità di scegliere la speranza piuttosto che la paura, la fiducia piuttosto che la diffidenza, la creazione piuttosto che la distruzione, la vita piuttosto che la morte.
  2. Alla luce del carattere particolare di questa Convenzione, del ruolo svolto dalla società civile fino a oggi rispetto alla sua formulazione, e della necessità che la società civile vi contribuisca e partecipi da qui in avanti, apprezzeremmo se questi elementi si potessero riflettere nel linguaggio utilizzato nel preambolo.
  3. A tal fine, vorremmo proporre la modifica della frase “Determinati ad agire a tale scopo”, in:

Determinati ad agire a tale scopo, a nome dell’umanità, per la sicurezza umana e il benessere duraturo di tutti gli abitanti del nostro pianeta,

 

Il ruolo centrale dell’educazione al disarmo

  1. Accogliamo con favore l’ultimo paragrafo del preambolo, che sottolinea “il ruolo della coscienza pubblica nella promozione dei princìpi dell’umanità”. L’educazione al disarmo nucleare ha il potere di trasmettere e rafforzare le norme internazionali che vietano le armi nucleari, di estendere e consolidare il raggio di influenza sulla coscienza pubblica e fornire lo slancio verso il disarmo nucleare totale.
  2. Tra gli obblighi generali, attualmente sanciti dall’Articolo 1, la Convenzione dovrebbe prevedere alcuni paragrafi opzionali che esprimano obblighi positivi per tutti gli stati membri della Convenzione finalizzati a sostenere l’educazione al disarmo sia all’interno del proprio stato sia a livello globale.
  3. A tal fine, vorremmo proporre una frase aggiuntiva da inserire tra gli obblighi generali sanciti dall’Articolo 1:

Ogni stato membro promuoverà l’educazione al disarmo nucleare e alla non proliferazione allo scopo di confermare e rafforzare questa Convenzione e di raggiungere un mondo libero dalle armi nucleari. La conoscenza e l’esperienza dell’immenso potere distruttivo delle armi nucleari, così come delle ferite e della morte che esse causano, dev’essere condivisa a livello mondiale e trasmessa di generazione in generazione. Tale educazione dovrebbe essere finalizzata a promuovere le capacità, la conoscenza e l’atteggiamento necessari a raggiungere e mantenere un mondo libero dalle armi nucleari.

 

Un obiettivo globale per la sicurezza di tutti

  1. Accogliamo con favore il riconoscimento degli Hibakusha, un termine in origine giapponese che oggi sta a indicare tutte le vittime della produzione, dei test e dell’uso di armi nucleari. La determinazione di queste vittime a far sì che nessuno, in nessun luogo, debba rivivere ciò che esse hanno patito, è il principio vitale al cuore di questa Convenzione.
  2. Comprendere che tutti i membri della famiglia umana vivono sotto la minaccia delle conseguenze catastrofiche delle armi nucleari, e che in questo senso sono tutti potenziali Hibakusha, può essere la base di una solidarietà globale, mettendo insieme le voci delle persone, mobilitando la coscienza pubblica e l’azione individuale, e generando la volontà politica di superare tutti gli ostacoli alla realizzazione di un mondo libero dalle armi nucleari.

 

Note

1. Ikeda, Daisaku. 2009. “Building Global Solidarity Toward Nuclear Abolition.” e Buddismo e Società 138, 2010.
2. UNODA. 1978. “Treaty on the Non-Proliferation of Nuclear Weapons”. Article VI.
3. UN. 2010. “Final Document of the 2010 Review Conference of the Parties to the Treaty on the Non-Proliferation of Nuclear Weapons.” NPT/CONF.2010/50 (Vol. I)*.
4. UN. 1948. “Universal Declaration of Human Rights.” Article 3.
5. OHCHR. 1966. “International Covenant on Civil and Political Rights.” Article 6.
6. UNSC. 2000. “Resolution 1325 (2000).” S/RES/1325 (2000).
7. UNSC. 2015. “Resolution 2250 (2015).” S/RES/2250 (2015)*.
8. UN. 2010. “Final Document of the 2010 Review Conference of the Parties to the Treaty on the Non-Proliferation of Nuclear Weapons.” NPT/CONF.2010/50 (Vol. I)*. [Part I. Conclusions and recommendations for follow-on actions/I. Nuclear disarmament/A. Principles and objectives/i.].

 

fonte: http://www.sgi.org/resources/ngo-resources/peace-disarmament/ptnw-working-paper-june-2017.html