Nell’agosto del 1945 vennero sganciate due bombe atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki, le ridussero all’istante in macerie, spazzando via più di 210.000 vite umane. A quasi 80 anni da quei bombardamenti, molti dei sopravvissuti, gli hibakusha, soffrono ancora degli effetti fisici ed emotivi delle radiazioni.
Con l’intento di diffondere in tutto il mondo il desiderio di non dimenticare, racchiuso nel compassionevole messaggio degli hibakusha stessi che “nessuno dovrebbe mai soffrire come noi”, le città di Hiroshima e Nagasaki hanno continuato incessantemente a richiedere l’abolizione delle armi nucleari, rimanendo sempre salde nell’affermare che esse sono disumane.
Il 24 giugno del 1982, durante la seconda sessione speciale delle Nazioni Unite sul disarmo, tenutasi presso la sede centrale a New York, l’allora sindaco di Hiroshima, Takeshi Araki, chiese apertamente alle città di tutto il mondo di trascendere i confini nazionali e di unirsi con spirito solidale per un mondo libero da armi nucleari.
Successivamente, le città di Hiroshima e Nagasaki istituirono “The World Conference of Mayors for Peace through Inter-city Solidarity”, ora definita associazione Mayors for Peace, composta da sindaci di tutto il mondo che, rendendosi consapevoli dei fatti accaduti, possono oggi prendere coraggiosamente una decisione verso un mondo di pace e possono esprimere formalmente il loro sostegno a questo appello, diventando a tutti gli effetti Sindaci per la Pace.
Questa decisione si esprime con il Cities Appeal, un appello rivolto alle Città di tutto il mondo, promosso da ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons Premio Nobel per la Pace 2017) e dai suoi partner italiani Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo.
Viene così concretizzata una presa di coscienza e di responsabilità sul tema del disarmo, attivamente sostenuta in consiglio comunale con una firma, appellandosi ai rispettivi Stati con la seguente dichiarazione:
La nostra Città esprime forte preoccupazione per la grave minaccia posta dalle armi nucleari alle comunità in ogni parte del mondo. Crediamo fermamente che i residenti nelle nostre città abbiano il diritto di vivere in un mondo libero da questa minaccia. Qualsiasi uso di armi nucleari, intenzionale o accidentale, avrebbe conseguenze catastrofiche, vastissime e durature per gli esseri umani e per l’ambiente.
Noi quindi esprimiamo il nostro sostegno al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari e ci appelliamo ai nostri governi nazionali affinché vi aderiscano.
Tale mozione fa leva sull’importanza del ruolo della società civile nel costruire un mondo giusto e sostenibile, volto a garantire la felicità e la stabilità agli esseri umani, senza armi nucleari. L’appello è adattabile e modificabile alle specifiche situazioni geografiche dei vari comuni, nelle province o regioni. Attualmente nel mondo sono 8.803 le città che hanno aderito all’appello coinvolgendo 166 paesi e nazioni.
In Italia, ad oggi, hanno firmato in favore della pace 96 città di cui 27 con oltre 15.000 abitanti e 69 con meno di 15.000 abitanti, con l’auspicio di arrivare presto a 100 comuni firmatari. Il Cities Appeal in Italia offre l’occasione di aderire anche alla campagna “Italia, Ripensaci”, un movimento di persone comuni unite dall’intento che l’Italia ratifichi il TPNW e riconosca la responsabilità di salvaguardare l’esistenza umana per un mondo libero da armi nucleari.
Grazie a questo appello, i sindaci possono manifestare indipendentemente e in prima linea il loro sostegno al Trattato per l’abolizione delle armi nucleari – TPNW apponendo la firma del Sindaco in calce; successivamente comunicano tale atto al Presidente della Repubblica, al Presidente del consiglio dei ministri, al Presidente del Senato, al Presidente della camera dei deputati, alle e ai capigruppo parlamentari di Camera e Senato, alla Presidente del Parlamento Europeo, ai gruppi consiliari della Città, invitando a rivedere la posizione finora espressa.
L’adesione al TPNW è un’azione che contribuisce a promuovere il dialogo e la diplomazia, lasciandosi alle spalle la logica obsoleta della deterrenza nucleare fondata sulla sfiducia reciproca; l’adesione al TPNW è un passo verso la costruzione del paradigma di sicurezza internazionale fondato sulla multilateralità, sugli accordi per il disarmo e sul benessere e sulla sicurezza umana. Infine, con la presente mozione, ci si impegna a organizzare una commissione competente sul disarmo nucleare, rendendo costante la discussione e la ricerca sul tema e dando inizio a un nuovo futuro per le persone.
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