Comunità religiose [SOCIETÀ CIVILE] dichiarazione @ONU
29/03/2017
Dichiarazione pubblica per la prima conferenza di negoziazioni per un trattato che proibisca le armi nucleari e che conduca alla loro eliminazione da parte di Jasmin Nario Galace
marzo 2017, New York
Sin dal primo attacco con armi atomiche, nel mese di agosto 1945, quando le città di Hiroshima e Nagasaki furono bombardate, le terribili conseguenze di tali armi hanno richiesto la loro abolizione. Dal 1945 l’uomo è stato costretto a vivere all’ombra della distruzione apocalittica. Qualsiasi uso di armi nucleari porterebbe non solo a distruggere i frutti del passato della civiltà umana, ma anche a deturpare il presente e consegnare alle generazioni future un triste destino.
Le nostre rispettive tradizioni di fede sostengono il diritto dei popoli a vivere in sicurezza e dignità. Noi crediamo nei principi di coscienza e di giustizia; cerchiamo di onorare il nostro dovere di proteggere i più vulnerabili e di esercitare una gestione in grado di salvaguardare il pianeta per le generazioni future. Le armi nucleari manifestano un totale disprezzo per tutti questi valori e impegni. Non vi è alcun imperativo compensativo – sia di sicurezza nazionale, stabilità nei rapporti di potere internazionali, o difficoltà di superare l’inerzia politica – che giustifica la loro sopravvivenza, e tanto meno il loro utilizzo. Le loro conseguenze umanitarie catastrofiche esigono che le armi nucleari non siano mai più usate, in nessun caso.
Alziamo le nostre voci in nome del buon senso e dei valori comuni dell’umanità. Diamo il benvenuto a questi negoziati, necessari per vietare l’arma peggiore che sia mai stata inventata. Rifiutiamo l’immoralità di tenere intere popolazioni in ostaggio, minacciate di una morte crudele e miserabile. Ci complimentiamo con i leader politici di tutto il mondo che hanno dimostrato il coraggio di iniziare questi negoziati. Invitiamo coloro che non sono presenti a riesaminare le loro posizioni e, per lo meno, impegnarsi a partecipare alla sessione giugno-luglio in buona fede.
Come persone di fede, esortiamo i partecipanti alle negoziazioni a:
- Ascoltare le voci degli hibakusha del mondo (sopravvissuti alla bomba atomica) e ribadire che la giustificazione fondamentale per questo nuovo strumento giuridico è la prevenzione dalle conseguenze umanitarie causate da un uso di armi nucleari. La chiara giustificazione per questo nuovo strumento giuridico è quella di garantire che la sofferenza delle persone colpite non debba mai più essere sperimentata da altri individui, famiglie o società. L’impatto umanitario delle armi nucleari rimane al centro di tutti gli sforzi di disarmo nucleare;
- Continuare a invitare tutti gli Stati a partecipare ai negoziati, al fine di adempiere all’obbligo di perseguire in buona fede e portare a conclusione negoziati che conducano al disarmo nucleare;
- Sviluppare un testo del trattato che vieti chiaramente ed esplicitamente l’uso, il possesso, lo sviluppo, la produzione, l’acquisizione, il trasferimento e la diffusione delle armi nucleari, così come qualsiasi incentivo, incoraggiamento, investimento o assistenza di questi atti vietati. Il nuovo strumento dovrebbe anche prevedere l’obbligo della completa eliminazione delle armi nucleari, e di un quadro per realizzarla.