Riportiamo un interessante articolo di Desmond Tutu pubblicato da Centro Studi Sereno Regis per loro gentile concessione.
Non possiamo costringere gli altri, mediante l’intimidazione, a comportarsi bene quando noi stessi ci comportiamo male. Tuttavia questo è precisamente ciò che le nazioni dotate di armi nucleari sperano di fare censurando la Corea del Nord per i suoi esperimenti nucleari e facendo suonare sirene d’allarme per il perseguimento di uranio arricchito da parte dell’Iran. Secondo la loro logica, poche nazioni selezionate possono garantire la sicurezza di tutti avendo la capacità di distruggere tutti.
Fino a quando non supereremo questo doppio metro – fino a quando non accetteremo che le armi nucleari sono ripugnanti e un pericolo grave indipendentemente da chi le possieda, che minacciare una città di incenerimento radioattivo è intollerabile indipendentemente dalla nazionalità o religione dei suoi abitanti – è improbabile che faremo progressi significativi nel fermare la diffusione di questi congegni mostruosi, per non parlare di metterli al bando dagli arsenali nazionali.
Perché, ad esempio, uno stato dedito alla proliferazione dovrebbe dare ascolto alle esortazioni degli USA e della Russia che detengono migliaia di testate nucleari in stato di elevata allerta? Come possono la Gran Bretagna, la Francia e la Cina aspettarsi una sessione sulla non proliferazione quando dissipano miliardi nella modernizzazione delle loro forze nucleari? Da quale pulpito Israele può sollecitare l’Iran a non acquisire la bomba quando detiene il proprio arsenale nucleare?
Le armi nucleari non discriminano, né dovrebbero farlo i nostri capi. Le potenze nucleari devono applicare lo stesso parametro a se stesse e agli altri: zero armi nucleari. Mentre la comunità internazionale ha imposto un bando generale ad altre armi dagli effetti orribili – dagli agenti biologici e chimici alle mine e alle bombe a grappolo – non lo ha ancora fatto per l’arma peggiore di tutte. Le armi nucleari sono considerate tuttora legittime nelle mani di alcuni. Questo deve cambiare.
Circa 130 governi, varie agenzie dell’ONU, la Croce Rossa e la Campagna Internazionale per Abolire le Armi Nucleari si riuniranno questa settimana a Oslo per esaminare le conseguenze catastrofiche delle armi nucleari e l’impossibilità per le agenzie di soccorso di fornire una riposta efficace nel caso di un attacco nucleare. Per troppo tempo i dibattiti sulle armi nucleari non hanno tenuto conto di tali realtà, concentrandosi invece sulla geopolitica e su meschini interessi di sicurezza nazionale.
Con una sufficiente pressione del pubblico credo che i governi possano superare l’ipocrisia che ha ostacolato per decenni i dialoghi per il disarmo multilaterale ed essere ispirati e persuasi a impegnarsi in negoziati per un trattato per la messa al bando e lo sradicamento di queste armi definitive del terrore. Per ottenere un bando simile ci vorrà una specie di rivoluzione nel nostro pensiero, ma la cosa non è esclusa. Sistemi radicati possono essere capovolti quasi nel giro di una notte se c’è la volontà.
Non dimentichiamo che soltanto pochi anni fa quelli che parlavano di energia verde e di cambiamento climatico erano considerati degli originali. Ora è accettato diffusamente che un disastro ambientale incombe su di noi. C’è stato un tempo in cui si compravano e vendevano esseri umani come se fossero semplici beni mobili, cose. Ma poi la gente ha recuperato la ragione. Lo stesso accadrà per le armi nucleari, presto o tardi.
In effetti 184 nazioni hanno già assunto un impegno legale a non realizzare mai armi nucleari e tre su quattro appoggiano una messa al bando universale. Nei primi anni ’90, con la fine dell’apartheid vicina, il Sud Africa ha volontariamente smantellato il suo arsenale nucleare, diventando la prima nazione a farlo. E’ stata una parte essenziale della sua transizione dalla condizione di stato paria a membro accettato della famiglia delle nazioni. Circa nello stesso periodo il Kazakistan, la Bielorussia e l’Ucraina hanno analogamente abbandonato gli arsenali atomici dell’era sovietica.
Ma oggi nove nazioni continuano a considerare propria prerogativa possedere queste bombe terrificanti, ciascuna capace di incenerire in un lampo molte migliaia di civili innocenti, bambini compresi. Sembrano ritenere che le armi nucleari garantiscano loro prestigio nell’arena internazionale. Ma nulla potrebbe essere più lontano dal vero. Ogni stato dotato di armi nucleari, grande o piccolo, indipendentemente dai suoi galloni, dovrebbe essere condannato nei termini più vigorosi per il possesso di tali indiscriminate armi immorali.
Fonte: http://www.zcommunications.org/nuclear-weapons-must-be-eradicated-for-all-our-sakes-by-desmond-tutu
Originale: The Guardian traduzione di Giuseppe Volpe – 16 marzo 2013 http://znetitaly.altervista.org/art/10143
Traduzione © 2013 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0