La Dichiarazione di Pace della città di Hiroshima viene redatta ogni anno dal sindaco della città in occasione della commemorazione per le vittime della bomba atomica. Pubblichiamo, la versione tradotta in italiano.
Sessantasei anni fa, nonostante la guerra, gli abitanti di Hiroshima conducevano delle vite abbastanza normali. Fino a quel momento fatale molte famiglie trascorrevano serenamente i loro giorni proprio in questo luogo che oggi è il Parco della Memoria per la Pace, in uno dei quartieri più prosperosi della città. Un uomo che a quel tempo aveva 13 anni ha condiviso questo ricordo: “Il 5 Agosto era un sabato, e per me, studente del secondo anno della scuola media, era il primo giorno intero di riposo dopo tanto tempo. Chiesi a un mio buon amico della scuola di venire con me, e andammo al fiume. Dimenticandoci completamente del tempo che passava, vi restammo fino all’imbrunire, nuotando e giocando sulle sponde sabbiose. Quel caldo giorno di mezza estate fu l’ultimo in cui vidi il mio amico.”
Il mattino seguente, il 6 Agosto alle 8:15, una sola bomba atomica strappò alla radice quelle vite normali. Il racconto che segue è di una donna che allora aveva 16 anni: “Il mio corpo di quaranta chilogrammi fu spostato di sette metri dall’esplosione, e persi i sensi. Quando mi riebbi tutto era nero pece e c’era un silenzio spaventoso. In quel mondo senza suoni pensai di essere l’unica sopravvissuta. Ero nuda eccetto che per qualche straccio intorno ai fianchi. La carne sul mio braccio sinistro era spellata in strisce di cinque centimetri e si era accartocciata. Il mio braccio destro era biancastro. Portandomi le mani al viso mi accorsi che la mia guancia destra era rugosa mentre la sinistra era viscida.”
Le esistenze di queste persone e le loro comunità furono devastate dalla bomba atomica; i sopravvissuti erano scioccati e feriti, ma immediatamente fecero del loro meglio per aiutarsi gli uni con gli altri : “Improvvisamente sentii molte voci che urlavano e piangevano, Aiuto! Mammina aiuto! Rivolgendomi a una voce che proveniva da vicino dissi Ti aiuterò! Provai a muovermi in quella direzione ma il mio corpo era immensamente pesante. Provai a muovermi quel che bastava per poter salvare un bambino piccolo, ma senza pelle sulle mani, non ero capace di aiutare. …Sono ancora veramente dispiaciuto…”.
Scene di questo genere accadevano non solo qui, dove adesso c’è un parco, ma in tutta Hiroshima. Desiderosi di aiutare ma incapaci di farlo, molti ancora vivono con il senso di colpa per essere gli unici sopravvissuti della propria famiglia.
Sulla base delle proprie esperienze, e portando nel cuore le voci e i sentimenti di coloro che sono stati sacrificati alla bomba, gli hibakusha che hanno lottato ogni giorno per sopravvivere, reclamano un mondo senza armi nucleari. Insieme agli altri abitanti di Hiroshima, e con il generoso sostegno del Giappone e del mondo intero, hanno fatto in modo, nel tempo, di riportare alla vita la loro città.
Oggi la loro età media è di oltre 77 anni. Facendo appello a ciò che resta di quelle energie che fecero resuscitare la loro città, gli hibakusha continuano a promuovere una pace duratura per un mondo libero dalle armi nucleari. Possiamo lasciare che questo movimento finisca? Assolutamente no. È giunto il momento per ognuno di noi di imparare dagli hibakusha la loro esperienza e il loro desiderio di pace. Poi, dobbiamo trasmettere quello che abbiamo imparato alle generazioni future e al resto del mondo.
Attraverso questa Dichiarazione di Pace vorrei trasmettere a ogni persona su questo pianeta l’esperienza degli hibakusha e il loro desiderio di pace. Hiroshima, insieme a Nagasaki, farà convogliare ogni risorsa per espandere la rete di Mayors for Peace (Sindaci per la Pace) in modo tale che tutte le città – i luoghi in cui in tutto il mondo le persone si riuniscono – possano lottare insieme per eliminare le armi nucleari entro il 2020. Inoltre vogliamo che tutti i paesi, specialmente quelli che hanno armamenti nucleari, tra cui gli Stati Uniti d’America che continuano a fare test nucleari e relativi esperimenti, siano entusiasticamente coinvolti in un processo che porti all’abolizione delle armi nucleari. A tal fine abbiamo in programma di ospitare una conferenza internazionale che porti a Hiroshima figure politiche chiave a livello mondiale in modo tale da poter decidere un regime di non proliferazione nucleare.
Il grande terremoto dell’11 marzo che ha devastato l’est del Giappone e addolora tutt’ora i nostri cuori, è stato così distruttivo da ricordare Hiroshima come era 66 anni fa. Qui a Hiroshima stiamo sinceramente pregando per le anime di coloro che sono morti e stiamo sostenendo fortemente i sopravvissuti, augurando loro la più pronta delle guarigioni.
L’incidente alla centrale nucleare Daiichi di Fukushima e la continua perdita di radiazioni ha generato tra quelli che vivono nelle aree contaminate una profonda ansietà, e non solo tra loro. La fiducia che in passato i Giapponesi hanno riposto nell’energia nucleare è stata infranta. In base alla comune ammonizione secondo la quale “l’energia nucleare e l’umanità non possono coesistere”, alcuni cercano di abbandonare completamente l’energia nucleare. Altri invocano un utilizzo estremamente controllato dell’energia nucleare e l’incremento dell’impiego delle energie rinnovabili.
Il governo giapponese deve umilmente accettare questa realtà, rinnovare velocemente la sua politica energetica e adottare concrete contromisure per riguadagnare l’appoggio e la fiducia della gente. Inoltre, insieme ai nostri hibakusha che stanno invecchiando, chiediamo che il governo giapponese espanda velocemente le “black rain areas” [lett. “aree della pioggia nera”: zone designate come tali dal governo centrale nelle quali cadde la pioggia radioattiva in seguito all’esplosione delle bomba A, e che la municipalità di Hiroshima chiede vengano ingrandite n.d.t] e provveda affinché tutti gli hibakusha godano di assistenza, a prescindere dal paese in cui oggi risiedono.
Offrendo le nostre condoglianze dal profondo del cuore alle anime delle vittime della bomba atomica, riaffermiamo la nostra convinzione che “un bombardamento atomico non deve ripetersi mai più” e che “nessun altro deve patire ciò che noi abbiamo sofferto”, e qui giuriamo che faremo qualunque cosa in nostro potere per abolire le armi nucleari e costruire un mondo di pace duratura.
MATSUI Kazumi
Sindaco della città di Hiroshma.
di seguito la versione originale in inglese
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