Sabato 18 novembre si è tenuta a Brescia la tavola rotonda dal titolo “Ripensare la sicurezza per un mondo libero da armi nucleari” presso il Salone Vanvitelliano, nel Palazzo della Loggia del Comune, all’interno del contesto del Festival della Pace. L’evento, presentato e moderato da Marco Carrara, giornalista e conduttore televisivo RAI, si è tenuto alla presenza di oltre cento ospiti, tra i quali vari esponenti degli enti locali.
In apertura ha preso la parola il Presidente di Senzatomica Daniele Santi, che ha voluto ricordare l’instancabile impegno di Daisaku Ikeda, Presidente della Soka Gakkai Internazionale recentemente scomparso il 15 novembre, le cui dichiarazioni e Proposte di pace hanno ispirato la nascita della campagna stessa. Sono intervenuti anche il Presidente del Consiglio Comunale di Brescia Roberto Rossini e il Presidente del Consiglio Comunale di Bergamo Ferruccio Rota.
Alice Ferrario, coordinatrice dell’Ufficio Educazione ai Diritti Umani dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, ha letto il messaggio che il Sindaco di Hiroshima e Presidente di Mayors for Peace Kazumi Matsui ha inviato in occasione della conferenza. Il toccante messaggio ha ricordato di come sia fondamentale non dimenticare il lascito degli hibakusha, i sopravvissuti alle bombe atomiche e ai test nucleari, affinché nessuno soffra più allo stesso modo, riaffermando l’importanza del ruolo che la società civile ha nell’influenzare positivamente l’opinione pubblica e la politica nell’orientarsi a favore di un mondo i cui equilibri non siano regolati dal paradosso della deterrenza, bensì su un’armonia che tenga conto della dignità e della sicurezza di ogni singola persona.
Michela Pasi, vicepresidente di Senzatomica, ha poi preso la parola raccontando la sua esperienza di partecipazione allo Youth Summit del G7 tenutosi lo scorso aprile a Hiroshima in cui, in qualità di esponente del Vertice dei giovani, ha presentato assieme ai suoi colleghi una dichiarazione congiunta ai leader del G7.
In seguito, alla tavola rotonda hanno preso parte Daniel Högsta, vicepresidente di ICAN – Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (insignita del Nobel per la Pace 2017), Enza Pellecchia, vicepresidente del Comitato Senzatomica, Prorettrice e docente dell’Università di Pisa e coordinatrice della Rete delle Università per la Pace – RUNI PACE e Francesco Vignarca, coordinatore nazionale di Rete Italiana Pace e Disarmo.
Daniel Högsta ha affermato quanto sia importante parlare di disarmo in un’epoca di conflitto come questa, ricordando quanto la deterrenza abbia insita in sé la logica del ricatto, che pone in condizioni di stallo il processo di costruzione della pace tra nazioni. A questo proposito, ha ribadito come il TPNW, il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari entrato in vigore il 22 gennaio 2021, non sia uno strumento simbolico, ma la vera fonte di fiducia per costruire un mondo libero da armi nucleari. Non è, infatti, possibile affrontare sfide come quella della crisi climatica se al contempo non viene fatto lo stesso con la deterrenza nucleare, che mette a rischio allo stesso modo la sicurezza ontologica di tutti gli esseri umani.
Francesco Vignarca ha ribadito l’importanza del ruolo della società civile nel sensibilizzare sempre più persone – e il governo italiano stesso – sul tema. Vignarca ha inoltre messo in luce alcuni punti fondamentali del Trattato, auspicando che il nostro paese percorra delle tappe che possano condurre a questo obiettivo, come la partecipazione in qualità di Stato osservatore alle Conferenze degli Stati che hanno già intrapreso questo percorso, o anche abbracciando alcuni punti del Trattato stesso, quali l’assistenza alle persone colpite dai test nucleari.
Enza Pellecchia ha ribadito come il tema delle armi nucleari tocchi da vicino tutti, per il fatto inoppugnabile che ognuno ha il diritto di vivere e che nutriamo un debito di gratitudine nei confronti di chi è morto, o sopravvissuto, a causa delle armi e dei test nucleari, e anche verso tutte quelle persone che nel passato hanno mantenuto vivo il dibattito sul tema. Ha inoltre sottolineato come la presa di responsabilità dei cittadini porti alla costruzione di una massa critica che faccia veramente la differenza nel prendersi cura del mondo. La tavola rotonda è proseguita con un intervento finale dei tre relatori che hanno raccontato in modo intimo di come si siano avvicinati al tema del disarmo nucleare.
La conferenza si poi conclusa con l’intervento di Camilla Bianchi, Presidente del Coordinamento degli enti locali per la pace e la cooperazione internazionale, che coordina 35 enti e istituzioni delle province di Brescia, Bergamo e Cremona. Prendendo spunto dalla citazione di Daisaku Ikeda secondo cui il vero nemico “non sono le armi atomiche di per sé, né gli Stati che le possiedono, bensì il modo di pensare che ne permette l’esistenza: la prontezza ad annientare gli altri quando vengono percepiti come minaccia o impedimento alla realizzazione dei propri scopi” ha raccontato delle iniziative che il coordinamento ha promosso negli anni con l’obiettivo di sensibilizzare una cultura di pace per mezzo di azioni concrete.
La mostra “Senzatomica.Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari” inaugura venerdì 24 novembre presso il Salone ex Cavallerizza in via Fratelli Cairoli 9 a Brescia.