Cosa accadrebbe oggi?

03/07/2023

Contenuti a cura del Comitato Senzatomica  Art Direction e Design: PITIS E ASSOCIATI Massimo Pitis (Creative Director) Federica Marziale Iadevaia (Art Director) Cinzia Gatti (Design Manager) Data Visualization: SUNDAY BÜRO Valentina Casali, Marco Goran Romano Motion Design: Giorgio Olivero, Fabrizio Bonaga

 

Nel video vengono mostrati gli effetti che causerebbe l’esplosione di una bomba nucleare con una capacità media rispetto a quelle stoccate negli arsenali odierni (100 chilotoni) sulla città in cui viene presentata la mostra (ad esempio Roma), comparandoli con quelli che genererebbe una bomba da circa 15 chilotoni come Little Boy, la bomba atomica fatta esplodere su Hiroshima. Questa simulazione, sviluppata a partire dai dati forniti dal software Nuke Map, mostra le aree investite dall’esplosione, dall’onda d’urto, dalla tempesta di fuoco e dalle radiazioni o fall out.

In modo particolare sono mostrati:
Raggio della palla di fuoco. Generata nei primi istanti dell’esplosione la palla di fuoco raggiunge temperature altissime che vaporizzano ciò che è al suo interno.
Raggio dei danni gravi dell’esplosione. L’onda d’urto comporta la distruzione della maggior parte degli edifici e le vittime si avvicinano al 100%.
Raggio delle radiazioni. Area con la più alta concentrazione di radiazioni ionizzanti, che risultano probabilmente fatali nell’arco di un mese: il 15% dei sopravvissuti morirà di cancro conseguentemente all’esposizione alle radiazioni.
Raggio delle radiazioni termiche (calore). In quest’area la maggior parte degli edifici residenziali crolla. In ogni parte vi sono danni e lesioni alle persone e le vittime sono molto diffuse. È alto il rischio di innesco di incendi a causa del crollo di edifici.

Mettendo a paragone le due bombe, si vuole mostrare come siano state sviluppate armi nucleari ancora più potenti e distruttive e l’impatto che potrebbero avere sulle città in cui viviamo.
L’obiettivo qui non è semplicemente focalizzare la riflessione sulla possibile catastrofe. Gli scenari che la tecnologia ci permette di prevedere sono fondamentali per incoraggiare tutti i Paesi ad abolire le armi nucleari.