Hiroshima G7 Youth Summit – Report

25/04/2023

Dal 25 al 27 aprile, cinquanta giovani si sono riuniti a Hiroshima per il G7 Youth Summit. Si sono svolti dei confronti sul tema del disarmo nucleare ed è stata stilata una lista di richieste indirizzate ai leader del G7 per un’azione concreta e urgente volta all’eliminazione delle armi nucleari.

Ecco un riassunto dei tre giorni dalla nostra inviata speciale Michela Pasi, Vice Presidente del Comitato Senzatomica.

Giorno 1

Il Summit si è aperto con una domanda cruciale:

Qual è il vero significato della pace in quest’epoca storica così caotica e difficile?

Siamo stati accolti da Mitsuo Ochi (rettore dell’Università di Hiroshima), Annelise Giseburt (Peace Boat), Tomoko Watanabe (ANT-Hiroshima) e Chie Sunada (Soka Gakkai International), i quali ci hanno incoraggiato a ingaggiare dialoghi cuore a cuore e a usare la nostra creatività per creare un mondo nuovo, di pace, in cui la speranza prevalga sul senso di rassegnazione.

Nel corso della mattinata si è tenuto il panel: “Cosa sono le armi nucleari e quali sono i loro effetti”, a cura di Noriyuki Kawano (Hiroshima University), Luli van der Does (Hiroshima University) e Talei Mangioni (The School of Culture, History and
Language, Australian National University). Dopo aver analizzato le diverse fasi dei sintomi derivanti dall’esposizione alle radiazioni della bomba atomica e dei relativi danni fisici, i relatori si sono concentrati sul trauma psicologico subito dai sopravvissuti e sulle discriminazioni che hanno dovuto patire a causa della loro condizione di hibakusha. L’attenzione è stata poi portata sulla situazione nelle isole del Pacifico, dove tantissime persone hanno sofferto e soffrono le conseguenze derivanti dai test nucleari e si stanno battendo per porre fine al fenomeno del colonialismo nucleare.

Nel pomeriggio, il Summit è proseguito con un approfondimento sul ruolo del diritto internazionale – in particolare dal diritto internazionale umanitario – nel contesto del disarmo nucleare. Shinsuke Tomotsugu (Hiroshima University), Helen Durham (avvocata internazionale ed ex membro del comitato di Croce Rossa Internazionale) e Alicia Sanders-Zakre (ICAN) hanno esposto le sfide attuali del disarmo nucleare e della non proliferazione, nonché l’importanza di creare e implementare norme internazionali volte a garantire un effettivo disarmo, concentrandosi in particolare sul contenuto rivoluzionario del  Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW).

Dopo alcuni workshop interattivi, abbiamo avuto l’opportunità, insieme ad Akiko Mikamo, di vedere il documentario “8:15 Hiroshima”, prodotto dalla stessa Mikamo. Il docu-film, che narra l’esperienza del papà di Mikamo, Shinji Mikamo, ripercorre i terribili momenti del 6 agosto 1945 quando gli Stati Uniti hanno sganciato la bomba su Hiroshima e i giorni e gli anni successivi. Si tratta di una testimonianza molto potente, in grado di trasmettere l’orrore e la disperazione causati dalla bomba atomica. Allo stesso tempo, il film trasmette un forte senso di speranza per i giovani e l’urgenza di agire affinché una simile tragedia non accada mai più. Qui i riferimenti della pagina Instagram: https://instagram.com/815documentary?igshid=YmMyMTA2M2Y=

 

Giorno 2

La giornata di oggi è stata senz’altro cruciale. Questa mattina ci siamo recati all’Hiroshima Peace Memorial Museum, dove abbiamo incontrato Keiko Ogura: aveva solo 8 anni quando è stata sganciata la bomba atomica su Hiroshima. La sig.ra Ogura ci ha raccontato l’esperienza che ha vissuto a partire da quel fatidico 6 agosto 1945: ci ha parlato delle diverse cicatrici causate dall’attacco atomico, in particolare di quelle invisibili, che si traducono in paura, angoscia per quello che sarà della propria salute e di quella dei propri cari, ferite che rimangono vive nelle menti dei sopravvissuti.

Le armi nucleari, infatti, come ci ha ricordato la sig.ra Ogura, non solo uccidono le persone all’istante, ma, a causa dei loro effetti nel lungo termine, uccidono le future generazioni e, in definitiva, distruggono il futuro stesso. Per questa ragione ci ha chiesto di continuare a perseverare sulla strada del disarmo nucleare, di continuare a parlare di questa tematica e delle storie degli hibakusha.
Per approfondire i progetti e l’impegno della sig.ra Ogura: https://hiphiroshima.org

immagine del genbaku dome di Hiroshima

Dopo aver camminato tra i suggestivi sentieri del parco della Pace – dove si trova il Genbaku Dome Memorial – abbiamo visitato il Museo.
Immagini, video, reperti, testimonianze: dettagli difficili da vedere e da metabolizzare. Eppure è necessario farlo. Come ci ha incoraggiato a fare la sig.ra Ogura, è di vitale importanza provare a immedesimarci – anche solo per un istante – in quel momento, in quelle vite.

La giornata si è conclusa con una tavola rotonda coordinata da Robert Jacobs (Hiroshima University) e che ha visto coinvolti 7 delegati e delegate provenienti dai Paesi del G7, i quali hanno condiviso le loro esperienze e sensazioni di questi giorni e le determinazioni per il futuro del disarmo nucleare nei loro rispettivi Paesi.

Abbiamo concluso la giornata con la consapevolezza di aver vissuto, in un luogo così significativo, dei momenti preziosi e irripetibili con la sig.ra Ogura, che ci guideranno nel cammino verso un mondo libero da armi nucleari.

 

Giorno 3

La giornata è iniziata con il panel “Niente azione senza inclusione – intersezionalità e armi nucleari” a cura di Talei Mangioni (Australian National University), Tamatoa Edgard Tepuhiarii (Reverse The Trend Pacific), Benetick Kabua Maddison (Marshallese Educational Initiative), Mariko Komatsu (Hiroshima Prefecture) e Mari Katayanagi (Hiroshima University).
Le relatrici e i relatori hanno affrontato la tematica del disarmo nucleare da diverse prospettive: quella delle comunità del Pacifico, in particolare le Isole Marshall e Māòhi Nui (Polinesia francese) e quella del genere e dei diritti umani, la cui tutela effettiva dipende anche dal disarmo nucleare.

Dopo aver condiviso le nostre emozioni e ciò che portiamo nei nostri cuori da questa esperienza, è arrivato il momento tanto atteso: è stato adottato l’appello finale – frutto dei confronti e del lavoro svolto durante il Summit – rivolto ai leader che parteciperanno al G7 di Hiroshima dal 19 al 21 maggio 2023.

Hiroshima G7 Youth Summit Day3, Dichiarazione Finale

Hiroshima G7 Youth Summit, Appello Finale

Come giovani, appellandoci all’umanità dei leader politici, abbiamo rivendicato il nostro diritto a un mondo più giusto e sostenibile. Ciò che reclamiamo è il rovesciamento dell’attuale idea di sicurezza basata sulle armi nucleari e sulla deterrenza, per invertire la rotta e aprire la strada a un paradigma di sicurezza che sia volto a garantire la felicità e la stabilità agli esseri umani.

Qui alcune richieste contenute nello Statement:

  • supportare e ascoltare gli Hibakusha, accogliendo e interiorizzando le loro testimonianze;
  • supportare il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), partecipando alla 2ª conferenza degli Stati Parti e cooperando con questi ultimi per garantire l’implementazione del Trattato;
  • promuovere ricerche e fornire immediata assistenza alle comunità afflitte dai test nucleari, cooperando con le comunità e con le organizzazioni internazionali per risanare gli ambienti contaminati;
  • assicurare l’empowerment delle comunità emarginate a causa di etnia, genere, status economico, confini geografici, includendo in particolare le comunità indigene e tutte quelle colpite dalle sperimentazioni nucleari nei processi decisionali delle nuove politiche nucleari e nelle attività per la pace organizzate a livello nazionale e locale.

Potete rivivere il potente momento dell’appello qui: https://youtu.be/uRURLBS4mjQ

Il G7 che si terrà a maggio è destinato ad entrare nella storia: leader politici provenienti da ogni angolo del mondo si riuniranno a Hiroshima, la prima città ad essere stata attaccata dalla bomba atomica. Il loro cuore e le loro menti non potranno rimanere indifferenti a ciò che vedranno e ascolteranno.

Il G7 Youth Summit ha aperto la strada per una nuova era di dialoghi e di azioni concrete.

Questi 3 giorni sono stati scanditi da dialoghi sinceri, dal rispetto, dalla gentilezza e dalla costruzione di legami di amicizia. Queste sono le basi di una nuova rete di pace, costituita da esseri umani che condividono la stessa visione e la stessa missione di costruire un mondo libero da armi nucleari.

I giovani partecipanti al Hiroshima G7 Youth Summit Day3

I giovani partecipanti al Hiroshima G7 Youth Summit Day 3